“Mi vien da vomitare” è la frase cult detta da un Fantozzi che tenta di camuffarsi da medico svedese per non partecipare alla famigerata Coppa Cobram. La stessa sensazione di vomito ci invade nel vedere i nuovi “Fantocci”, proni ai potenti e duri con i deboli, che si camuffano da democratici, invocando il diritto di parola e di manifestazione sanciti dalla Carta Costituzionale, mentre sfilano alla testa di individui, evidentemente in uno stato confusionale indotto dall’ignoranza, tatuati con svastiche e croci celtiche, che salutano romanamente. Purtroppo viviamo in un paese dove si brandisce la legalità quando a sbagliare sono i poveri, gli emarginati e tutti coloro che devono sgomitare per avere un posto al sole o semplicemente per tirare a campare. Nessuno invece grida allo scandalo se è la stessa Costituzione nata dalla Resistenza ad essere violata e sbeffeggiata.
La Legge 20 giugno 1952, n. 645 (Scelba) definisce che “si ha riorganizzazione del disciolto partito fascista quando una associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, princìpi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista”.
…proprie del partito fascista
In varie pagine del sito neofascista possiamo leggere: “CASAPOUND ITALIA non è un partito politico, ma una associazione che si propone di sviluppare in maniera organica un progetto ed una struttura politica nuova, che proietti nel futuro il patrimonio ideale ed umano che il Fascismo italiano ha costruito con immenso sacrificio”. Il programma politico dell’associazione prosegue: “Noi vogliamo un’Italia libera, […] un’Italia sociale e nazionale, secondo la visione risorgimentale, mazziniana, corridoniana, futurista, dannunziana, gentiliana, pavoliniana e mussoliniana”. Questa ispirazione viene tranquillamente confermata, d’altronde, ai microfoni di una giornalista de “il Fatto Quotidiano”, quando alla domanda se si trovassero a loro agio nella definizione di fascisti del terzo millennio uno dei leader del movimento nostalgico risponde “Solo fascisti”.
…denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza
Ispirati dal Ventennio, questi depistatori compulsivi, si appellano alle libertà democratiche per richiedere l’utilizzo di una piazza o il permesso per l’organizzazione di una manifestazione, quelle stesse libertà negate agli oppositori del Duce. Chiedetelo a Matteotti, a Gramsci oppure a coloro che subirono collettivamente 28.000 anni di carcere e confino politico. Non è bastata la lezione storica ai retori della libertà di espressione ed ai supporter dell’equivalenza autoritaria tra movimenti fascisti e antifascisti, dell’uguaglianza etica tra partigiani e repubblichini. Non la pensava così un Partigiano, Padre Costituente e amatissimo Presidente della Repubblica.
Lontani dalle telecamere infatti i camerati sviluppano concetti che non hanno nulla a che vedere con la democrazia e il confronto politico. Laddove hanno conquistato una certa agibilità sociale svestono i panni da gregge per vestire quelli da branco, armandosi di spranghe e tirapugni da utilizzare nelle ronde notturne contro immigrati e militanti di sinistra. Lo imparino finalmente i qualunquisti politici: ogni spazio pubblico, ogni piazza, ogni sede occupata dai neofascisti è inesorabilmente persa per la democrazia. Questa mancanza di attenzione a determinati fenomeni conduce verso la legittimazione dell’autoritarismo e del revisionismo. Questo è quanto dimostrano alcuni studenti ignoranti aderenti al Blocco Studentesco di Parma, organizzazione che fa riferimento a Casa Pound, che, recuperando un altro slogan Fantozziano, hanno realizzato questo striscione.
…o svolgendo propaganda razzista
L’ispirazione fascista continua anche sui temi razziali. Mentre la retorica di destra ci ricorda che alla fine Mussolini ha fatto anche buone cose, mentre i furti dei migranti nelle villette ci rammentano che quando c’era LUI si poteva lasciare la porta aperta ed i ritardi di Trenitalia ci fanno sovvenire la proverbiale precisione con cui nel ventennio si muovevano i convogli ferroviari, si affievoliscono i ricordi degli orrori perpetrati contro l’umanità e si accresce l’orgoglio della razza italica: “PRIMA GLI ITALIANI”. Questo è infatti lo slogan che più identifica il discorso politico dei neofascisti che, arretrati di qualche millennio, vaneggiano di invasioni barbariche capaci di far cadere l’Impero Romano. Così infatti si è espresso, durante l’ultima manifestazione romana, un altro leader del movimento:
“Esistono ancora le Patrie, le Nazioni, i Confini e nessun sociologo da strapazzo può dire che dobbiamo essere cancellati perché dobbiamo far venire dal reso del mondo un milione di persone a sostituirci. Qui ci siamo noi, siamo qui da tremila anni e vogliamo rimanerci”.
Purtroppo è inutile controbattere che dalle immagini che vengono dalla Stazione Spaziale Internazionale non si notano quelle linee chiamate confini che sono utili solo a perpetuare la finzione delle Nazioni nella versione “politica” delle cartine appese nelle aule scolastiche. Inutile, inoltre, far presente che in tremila anni il suolo italico è stato percorso ed abitato da Etruschi, Bizantini, Longobardi, Arabi, Normanni, Svevi e che ciascuno di loro ha depositato parte del suo patrimonio genetico in quella che chiamano la razza pura italiana.
Ieri attraverso lo “scientifico” Manifesto della Razza si tentava di dimostrare, appunto, l’esistenza delle razze e ovviamente la superiorità di quella ariana e si giunse a conseguenze che limitarono fortemente il godimento dei diritti civili e sociali alle persone di non ariane. Addirittura si arrvò a vietare il matrimonio tra italiani e stranieri e ad escludere gli ebrei, di razza semitica, dalle amministrazioni statali, parastatali e della scuola.
Oggi con gli slogan “Diritto alla casa, diritto al lavoro, non ce l’abbiamo noi, non ce l’avranno loro” e “Prima gli Italiani” urlati nelle manifestazioni neofasciste ricadiamo in un buco nero della storia, in una nuova barbarie. Ma questo poco importa agli intellettuali di “sinistra” troppo impegnati nei bagordi del regime Renziano per comprendere la deriva autoritaria dilagante in Europa con partiti e movimenti xenofobi e nazionalisti che avanzano in Francia, in Grecia, Slovacchia, Germania e Ungheria.
La Resistenza non è una pagina del passato da studiare a scuola. La libertà non è acquisita una volta per tutte. L’antifascismo non è un attrezzo arrugginito da deporre in qualche museo di provincia perché…..una mattina, mi son svegliato ed ho trovato l’invasor!!!
FUORI I FASCISTI DALLE NOSTRE CITTA’
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