Conoscemmo Vittorio qualche anno fa quando alle prese con una minaccia di sfratto riuscimmo insieme a rimandarne di qualche mese l’esecuzione. Da allora i nostri destini si sono inesorabilmente legati. Di ritorno dal 19 ottobre romano insieme alla sua famiglia e a tanti altri uomini e donne accomunati dallo stesso percorso di precarietà e dallo stesso bisogno di una casa occupammo l’ex istituto delle canossiane, iniziando a scrivere insieme una delle storie di riscatto e resistenza più belle ed importanti della nostra citta.
Tanti momenti passati insieme, intensi, profondi, tra cortei, occupazioni, sgomberi e resistenza quotidiana.
Vittorio è uno di quei compagni su cui sapevi di poter contare, disponibile in ogni momento, capace di rendere concreto oggi e subito l’ideale comunista del mettere a disposizione dei bisogni di tutti le proprie competenze ed abilità, di sacrificare la propria sfera privata al servizio della collettività. Un compagno generoso, che non si è mai tirato indietro, animato da un’incomparabile spirito di sacrificio e da una grande forza che si è approcciato al mondo della militanza politica catapultandocisi dentro con grande generosità e determinazione, non solo per il futuro della sua famiglia ma per quello degli ultimi di questa città.
Se La storia di ogni lotta è strettamente legata ai vissuti degli uomini e delle donne che l’attraversano, la storia di Prendocasa e dell’occupazione delle ex canossiane è indissolubilmente intrecciata ed identificata con quella del compagno Vittorio Gandolfini.
Che mille pugni si alzino ad onorarne la sua memoria. Noi non ti dimenticheremo. Chi ha compagni non muore mai.
Curre curre Vittó!
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