di Mariagrazia Bisurgi*
una riflessione sulla condizione delle lavoratrici e lavoratori dello spettacolo (e non solo) nel territorio calabrese
“Se in tempi di Virus e post Virus, in tutto il territorio nazionale è apparsa dirompente la drammatica situazione lavorativa in cui versa l’arte dello spettacolo, mostrando a sipario aperto le macerie di un settore già in rovina, in Calabria nonostante ciò, cerchiamo sempre di distinguerci provando a vedere oltre. Lo testimonia la scelta di investire in tempi disastrati su un micro film “Emozionale” di 8 minuti, per la regia di Gabriele Muccino e su impulso della presidente Jole Santelli, costato ai calabresi 1,7 milioni di euro.
Un’operazione culturale decisa, avviata e già conclusasi in tempi record, direi in tempi inimmaginabili rispetto alla lenta e pesante burocrazia che spesso le operatrici e operatori del territorio sono costretti a subire per realizzare i propri progetti.
Com’è stato possibile? Diteci qual è il segreto!
Eh si in Calabria si guarda oltre, per darne un colore e un sapore nuovo, fatto di agrumi e gelsomino, di olive e fiume Oliva, di passeggiate mano nella mano alla scoperta di visioni perdute. La realtà è ben diversa però. Il sogno dell’arte di creare immagini si frantuma in schegge ancora più piccole e pungenti in questo momento storico, dove noi lavoratrici e lavoratori calabresi rimaniamo in balia del vuoto, nonostante le proposte, gli appelli, i comunicati stampa dove a più riprese si è cercato di comunicare il disagio e le reali difficoltà lavorative, appellandoci anche alle azioni fatte da altri territori regionali a sostegno dei propri cittadini.
Il compenso di 300 mila euro (così si vocifera) all’attore Raul Bova, protagonista dello spot, è uno schiaffo alla difficoltà del territorio in questo straordinario, precario momento storico.
Si tenta di andare oltre nel mostrare, ma senza vedere ciò che c’è. Forse delle belle felle d’arancia sono finite sugli occhi dei nostri governatori?
Caro collega Raul, caro compaesano, ti scrivo in qualità di rappresentante di un collettivo artistico che opera sul territorio calabrese e che ad oggi non ha nessun tipo di prospettiva lavorativa futura. Ad oggi l’unica proposta/promessa fattaci, da parte del governo regionale è l’uscita di futuri bandi il cui lavoro effettivo triturerà nella macina burocratica, credo statisticamente a partire dal 2021.
Per cui ci chiediamo, come supereremo questi mesi? Il governo regionale continuerà ad essere sordo, cieco e muto rispetto al territorio e alle richieste e proposte elargite?
Non è che ti andrebbe di donare parte del tuo compenso ai lavoratori e lavoratrici dello spettacolo calabrese per sostenere il vuoto che c’è?
Questa sì che sarebbe una storia da raccontare e magari verresti ricordato dalla tua terra di origine per un gesto nobile con un chiaro messaggio alla comunità.
Intanto alle nostre governatrici e governatori un’ ultima domanda: ci sarà modo di valutare l’impatto benefico che questo mucciniano micro film avrà sul territorio per il sostegno del turismo e dell’economia? In sostanza, almeno sarà stato davvero utile?”