Come Consulta dei Beni Comuni di Rende esprimiamo un plauso per la dichiarazione fatta dal Presidente dell’Autorità Idrica Calabrese, Marcello Manna verso la pubblicizzazione del servizio idrico.
Riteniamo, infatti, che solo nel momento in cui si inizia fattivamente ad affermare che l’acqua è un bene comune fondamentale, che l’acqua non è un semplice bisogno bensì un diritto, il sistema politico sarà investito della responsabilità nonché del dovere morale di creare le condizioni affinché questo diritto possa essere esercitato. L’auspicio è ovviamente che il percorso intrapreso possa continuare e che a tutti gli effetti si arrivi “ad una gestione etica dell’acqua in vista del massimo beneficio sociale”. (L’acqua come bene comune e le nuove disuguaglianze nel diritto ai commons di M. A. La Torre)
Come cittadini e cittadine aspettavamo da tempo che il risultato di referendum vinto con percentuali schiaccianti in tutto il territorio regionale ma di fatto disatteso da altri interessi, iniziasse a trovare attuazione.
Oggi, finalmente, il Presidente dell’AIC dichiara: “si è di fatto innescato il meccanismo attraverso cui, nelle prossime settimane, si arriverà alla scelta della forma di gestione anche se il percorso è tracciato verso una società di gestione completamente pubblica”. A nostro avviso l’unica forma possibile di gestione completamente pubblica non è la Società per Azioni ma è quella dell’Azienda Speciale completamente sottratta alle logiche di mercato. L’esperimento disastroso della Sorical ci ha mostrato una volta per tutte la giusta direzione. Sarebbe fondamentale aprire il confronto su questo tema con la cittadinanza attiva, con le amministrazioni locali che meglio di chiunque altro hanno contezza delle problematiche esistenti, con le associazioni e i movimenti. La trasparenza proveniente dalla partecipazione alle assemblee decisionali di tecnici terzi, associazioni e movimenti popolari ed ambientalisti è fattore di primaria importanza così per come ribadito in fase referendaria.
Ricordando Stefano Rodotà, illustre cittadino calabrese, che così si espresse: ”Rimediamo ai limiti del pubblico non trasformiamo un bene comune in un bene privato, questo e’ un referendum che riguarda la sopravvivenza dei cittadini”.
Chiediamo al Presidente Manna un incontro per approfondire questa questione, per noi della Consulta dei Beni Comuni, fondamentale. Chiediamo la partecipazione a tale incontro delle associazioni e dei movimenti riuniti nel Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri”.
Consulta dei Beni Comuni – Rende (CS)