La violenza del welfare è la perenne carenza di risorse pubbliche destinate a migliorare le condizioni delle fasce sociali più esposte alla povertà. Le donne sono doppiamente penalizzate, perchè spesso, oltre a dover sopperire alla mancanza di sostegno sociale ed economico per se stesse, sono chiamate a farlo anche nei confronti delle persone di cui si prendono cura.
A Cosenza, città che già non offriva servizi e contributi sufficienti, oggi pesa ancora di più il DISSESTO. I tagli al welfare sono appena cominciati e hanno già prodotto gravi conseguenze, possiamo solo immaginare i pesanti effetti per i prossimi 5 anni.
Sappiamo, ad esempio, che nelle scuole pubbliche il servizio mensa è stato interrotto, ridotto al minimo e che le famiglie, anche quelle meno abbienti, sono costrette a pagare i pasti a prezzo pieno.
Sappiamo che ci sono 180 famiglie, per le quali domani potrà non essere più disponibile il contributo comunale per l’emergenza abitativa, che rischiano di rimanere in mezzo alla strada.
Ma ancora meglio sappiamo che, nella maggior parte dei casi, le prime disposte a lottare per i propri diritti sono le donne.
L’8 Marzo scendiamo in piazza. Uniamoci e lottiamo per i diritti di tutte e di tutti, come solo noi sappiamo e possiamo fare.