Un mese fa la signora ha tentato il suicidio durante le operazioni di esecutività dello sfratto poi rinviato. Ad evitare il peggio, è stato l’intervento delle forze dell’ordine.
Il Comune è a conoscenza del caso, sia per le numerose richieste presentate, sia per la presenza dei suoi funzionari nei diversi accessi allo sfratto dei mesi scorsi.
Fino ad oggi il Comune non ha assegnato un alloggio adeguato, nonostante la signora e suo figlio siano entrambi invalidi.
Questa famiglia non ha un reddito sufficiente per affrontare un affitto sul mercato e pertanto senza alternative dignitose, finirebbe per strada.
Il settore alloggi popolari del Comune, nei mesi scorsi, ha proposto alla famiglia un alloggio i cui vani erano collocati su due piani, collegati da una scala pericolante. La signora, data la condizione di invalidità sua e del figlio, ha rifiutato quest’alloggio, chiedendo l’assegnazione di un alloggio a norma. Il dirigente Piccione, allora in carica, si era impegnato a reperire ed assegnare un alloggio adeguato alla situzione familiare. L’associazione Un Mondo Di Mondi ha seguito l’intero iter dello sfratto e ha provveduto ad inviare il provvedimento di sfratto previsto per il prossimo 10 gennaio, ha sollecitato il settore Erp, la nuova dirigente del settore, Fedora Squillaci, ed il consigliere delegato Giuseppe Sera.
Fino ad oggi purtroppo non c’è stata alcuna risposta concreta.
Il consigliere delegato, Giuseppe Sera, ha assicurato telefonicamente che avrebbe parlato del caso alla nuova dirigente Squillaci, per garantire l’assegnazione dell’alloggio, evitando che la signora e suo figlio vadano a finire su un marciapiede o presso una comunità di accoglienza.
Dal settore Erp ci è stato riferito che il provvedimento dovrebbe passare dalla Commissione emergenza abitativa presieduta dalla dssa M. Porcino e costituita ai sensi del regolamento comunale approvato il 25 gennaio 2018. La Commissione si è insediata un mese fa e quindi, già dal mese di dicembre il settore erp avrebbe dovuto documentare lo sfratto esecutivo di questa famiglia, che è un caso di grave emergenza abitativa previsto dall’articolo 31 della LR 32/1996, in modo da decidere e garantire prima dell’esecuzione dello sfratto l’assegnazione dell’alloggio di concerto con la stessa dirigente del Settore.
Se la Commissione non dovesse operare in modo tempestivo per i casi di grave emergenza abitativa, come appunto gli sfratti esecutivi, a cosa può servire averla costituita?
Per quanto riguarda gli alloggi disponibili, in realtà non mancherebbero sia gli alloggi confiscati che gli alloggi di edilizia residenziale pubblica.
Tanti sono gli alloggi confiscati che il Comune da tempo lascia vuoti, in quanto non provvede ad assegnarli come dovrebbe alle famiglie che ne hanno diritto. Alcuni sono stati persino occupati senza titolo. Per quanto riguarda gli alloggi popolari, il 13 dicembre scorso, in un incontro tenutosi presso il Comando dei vigili urbani sulla questione degli alloggi popolari, il comandante Zucco ha dichiarato che dalle attività delle verifiche realizzate sono stati individuati 14 alloggi liberi.
Ci chiediamo quali provvedimenti siano stati presi per garantire la loro riassegnazione, secondo quanto previsto dalla normativa vigente.
La data del 10 gennaio è ormai prossima. Chiediamo che la neo Dirigente Squillaci, il Sindaco Falcomatà e la Presidente della Commissione emergenza abitativa, Porcino, assegnino in modo celere un alloggio alla famiglia Ferraro, per prevenire l’aggravarsi di una situazione familiare già drammatica.
Giacomo Marino (Un Mondo di Mondi, Reggio Calabria)