Il corpo di Orso, Tekoşer, Lorenzo Orsetti, è ora nelle mani dello stato italiano. Preso in consegna dall’Arma dei Carabinieri all’Aeroporto di Fiumicino il 31 maggio, trasferito all’Ospedale del Verano per volere della Procura di Roma, sarà sottoposto ad accertamenti legali nelle prossime ore.
Il silenzio delle autorità circa le tempistiche della sua consegna alla famiglia non permette per ora a quest’ultima di confermare la data della cerimonia funebre, durante la quale Lorenzo verrà sepolto al cimitero di San Miniato. Per questo anche la data della veglia di saluto pubblico a Orso, che era stata ipotizzata per domenica 9 giugno a Rifredi, non può essere per ora confermata in via definitiva.
Il comportamento dei Carabinieri venerdì a Fiumicino, che hanno impedito con dei sotterfugi al presidio di accoglienza di salutare il compagno caduto, assieme alla laconicità della procura di Roma sulle tempistiche del trasferimento a Firenze, non ci possono in tutta onestà far escludere il fine politico di non agevolare, con comunicazioni tardive e contraddittorie, una partecipazione di massa alla veglia per Lorenzo.
Questa partecipazione, forse, sarebbe per qualcuno disturbante. La scelta di Lorenzo scompagina la retorica dominante della politica odierna. Incarna ciò che più è indigesto per i poteri dominanti del mondo e dell’Italia di oggi: la scelta di battersi per la libertà e per un mondo diverso, unire i popoli e sconfiggere l’ignoranza, ribellandosi all’ingiustizia.
Questo campo – il campo della sepoltura e degli onori popolari a Lorenzo – si prefigura perciò come un campo di lotta. Ci rivolgiamo allora a tutti voi. Ci rivolgiamo alle realtà sociali, civili e culturali, alle strutture politiche organizzate. Abbiamo una responsabilità, la responsabilità di un saluto. È urgente, imprescindibile e necessaria una mobilitazione di tutte e tutti verso Firenze. Una mobilitazione che deve iniziare ora sul piano della comunicazione e, non appena le tempistiche si schiariranno, su quello dell’organizzazione e partecipazione.
Essere presenti a Firenze è un dovere per tutti e tutte, non per qualche delegazione di rappresentanza. Dove siete? Dove siamo? Uniamoci per ringraziare Lorenzo. Non permettiamo a nessuno di allontanarci da Lorenzo!
Nulla è più importante del rispetto per i caduti. Tutto perde di significato senza di esso. Là dove ci sarà silenzio, prendiamo parola. Là dove l’autorità remasse nel torbido, denunciamo l’abuso.
Alziamo ovunque le nostre voci verso Firenze. Alziamo ovunque le nostre voci verso Lorenzo.
Combattenti italian* Ypg-Ypj