LE RAGIONI DI UN NO AL GASDOTTO TAP
Ven. 04 GEN | ore 18:00 | #Sparrow
Il Tap (Trans Adriatic Pipeline) è la parte finale di un mega gasdotto di quattromila chilometri che parte da un giacimento in Azerbaijan e approda in Italia per trasportare il gas in Europa e che completerà il cosiddetto Corridoio Sud del gas. Il primo tratto interessa il giacimento da cui proviene il gas, quello azero di Shah Deniz 2 e attraversa la Georgia. Il secondo tratto, Tanap, attraversa la Turchia. Il Tap è l’ultimo pezzo, lungo 878 chilometri, e interessa Grecia, Albania e Italia.
Il punto d’approdo è una delle più belle spiagge del Salento, San Foca. Il gasdotto prosegue il percorso fino a Brindisi, dove si allaccia alla rete SNAM. Da qui il trasporto del gas continuerà, attraversando le zone ad alta sismicità del centro Italia, per giungere poi in Europa.
Sin dalle prime fasi di discussione sul gasdotto, la popolazione locale si è battuta per difendere la propria terra e la propria sovranità contro un’opera imposta, antidemocratica e impattante, frutto di poteri corrotti e diritti scavalcati lungo tutto il suo tragitto, che si colloca all’interno di un modello di sviluppo scellerato, in cui si continuano a favorire multinazionali e interessi privati a discapito dei territori.
Domani sera (ore 18.00) allo Sparrow di Rende ascolteremo le ragioni di un’opposizione ad un’opera che potrebbe mettere a rischio il futuro delle nuove generazioni e del territorio. Il TAP ha aspetti ambientali devastanti e un impatto sociale altamente pericolo. Un’intera popolazione è stata estromessa dalle diverse fasi decisionali, costretta a subire l’impatto dell’opera. Alle loro prepotenze le comunità locali hanno risposto opponendo i propri corpi con volontà e determinazione.