Come da sempre auspicato dalle lavoratrici e dai lavoratori che hanno dato vita al progetto RiMaflow, si è firmato oggi alle 9.30 presso la Prefettura di Milano un Protocollo di intesa tra UCL-Unicredit Leasing e la Cooperativa RiMaflow, con un importante ruolo di garanzia dell’imprenditore Marco Cabassi e del Direttore della Caritas ambrosiana Luciano Gualzetti.
L’Ufficiale giudiziario, in base al percorso concordato tra le parti, che prevede verifiche puntuali nei prossimi mesi, ha sospeso lo sfratto previsto in data odierna rinviandolo in data successiva al prossimo 30 aprile, ossia al termine dell’iter previsto.
UCL per la prima volta riconosce i lavoratori e le lavoratrici di RiMaflow e la loro Cooperativa come “fabbrica recuperata” e come controparte.
Oggi non si conclude il contenzioso, ma inizia un percorso molto impegnativo per RiMaflow e per i garanti, finalizzato al rilancio delle attività economiche e produttive che consenta ai 120 operai e artigiani di consolidare il lavoro e quindi il reddito.
Avremo quindi il tempo necessario (6 mesi) per programmare la nuova RiMaflow, una RiMaflow 2.0, senza le pressioni – spesso sproporzionate – volte al rispetto di normative che, senza un titolo di occupazione, eravamo in difficoltà ad ottemperare se non in tempi congrui. Rivendichiamo il merito della trasformazione di gran parte del lavoro informale iniziale in lavoro oggi regolare nel corso di questi anni.
Tra le varie opzioni possibili discusse con i garanti figura l’acquisizione degli immobili per tutte le attività di RiMaflow da parte di un gruppo di soggetti finanziatori che condividono il percorso di autogestione intrapreso: ciò significherà la definitiva uscita di scena di UCL dopo il 30 aprile.
A fronte di una proposta di UCL superiore ai prezzi di mercato per i capannoni di via Boccaccio 1, interamente da bonificare (tetti in amianto e sottosuolo inquinato) e con seri problemi strutturali, che in questi anni ne hanno reso impraticabile la vendita, RiMaflow e i garanti hanno comunicato che tale possibile acquisizione di immobile si indirizzerà verso una struttura più consona e più efficiente presente nel nostro territorio. UCL darà un contributo al fondo Caritas per il sostegno al lavoro, come richiesto da RiMaflow.
La Cooperativa ha riaperto nel frattempo i contatti con il Ministero dello Sviluppo Economico che, attraverso la CFI, finanzia i progetti di cooperazione nati da crisi aziendali.
Tra la continuità di presenza nei prossimi anni di RiMaflow nell’attuale sito di via Boccaccio 1, auspicata da UCL con la vendita a ‘noi’ del suo sito, e un sito più efficiente abbiamo deciso quest’ultima strada, come a volte praticato dalle stesse fabbriche recuperate argentine, che ci hanno ispirato, a fronte di luoghi produttivi ormai obsoleti. Siamo convinti peraltro che UCL, che con tanta tenacia aveva chiesto fino ad oggi il nostro sgombero, si troverà sul groppone per anni un immobile totalmente privo di valore e da bonificare.
Il Protocollo di oggi è per RiMaflow più utile di quello ‘di compromesso’ proposto dalla Prefettura 18 mesi fa, da noi accettato e che UCL si è rifiutata di sottoscrivere, perché avrebbe comportato alla lunga oneri decisamente proibitivi.
Peraltro RiMaflow vigilerà insieme ai cittadini di Trezzano sulle bonifiche obbligatorie che UCL dovrà effettuare nel sito di via Boccaccio 1 per evitare i danni all’ambiente e alla salute provocati dai capannoni dismessi (vedi Demalena).
UCL – ne siamo certi – dichiarerà di aver dato una proroga a tempo rispetto allo sgombero, che comunque sarà effettuato dopo il 30 aprile. Ma RiMaflow 2.0 dopo il 30 aprile non avrà più bisogno di UCL e la saluta volentieri!
Ringraziamo il Prefetto di Milano, dott. Saccone, per la sensibilità dimostrata e la dott.sa Giusi Massa che per anni ha seguito la vertenza RiMaflow, cercando una composizione del contenzioso: la firma di questo Protocollo è un risultato molto positivo per tutti i lavoratori e le lavoratrici.
Ci dispiace che della partita non sia stato il Comune di Trezzano, che in questi anni non è stato in grado di cogliere le potenzialità del progetto RiMaflow e non ha svolto in nessun momento un ruolo propositivo per favorire un accordo tra le parti, appellandosi ad un astratto concetto di legalità. Quando la legalità non coincide con la giustizia sociale qualcosa non funziona, dovrebbe essere noto!
La realtà è una sola: solo la mobilitazione dal basso, che si è concretizzata nella presenza di centinaia di persone oggi venute da tutta Italia per impedire lo sfratto, così come la mobilitazione di realtà sociali che apprezzano le scelte di solidarietà e mutualismo tra i lavoratori ha ottenuto questo risultato, riportando UCL a negoziare nella sede naturale della Prefettura di Milano.
Ci auguriamo ora che nei prossimi giorni Massimo Lettieri, presidente della Cooperativa, termini la detenzione ai domiciliari, uscendo definitivamente da un processo che lo aveva visto accusato in modo infamante per smaltimento illecito di rifiuti. Massimo deve essere di nuovo tra noi per il rilancio della nuova RiMaflow 2.0
Dal 12 al 14 aprile 2019 presso il sito di via Boccaccio 1 è da tempo convocato il 3° Incontro europeo delle imprese recuperate, realizzato con la collaborazione della Libera Masseria di Cisliano e il patrocinio dello stesso Comune di Cisliano. Oggi siamo sicuri di poter ospitare l’evento nella ‘nostra fabbrica’.
Cooperativa RiMaflow 349.6489063
Associazione Occupy Maflow 335.1213067
Trezzano sul Naviglio, 28 novembre 2018