E circolare fu…
Dopo il problema centrale dei migranti passiamo ora alla stretta sulle occupazioni di edifici pubblici e privati. Il Governo del Cambiamento vuole ribaltare le regole del gioco iniziando dal basso, dagli ultimi. Non si chiede perché queste persone sono state spinte dalla necessità e dalla povertà a compiere un gesto estremo. Non si chiede quali sono le cause sistemiche che emarginano una moltitudine di individui nelle periferie esistenziali della nostra società. L’abbuttu nun po crida mai aru diuno. Mai!
Scommettiamo che non ci saranno neanche tante anime belle e sensibili a difendere queste persone perché si sa, hanno commesso un reato, hanno incrinato e macchiato il concetto stesso della legalità e poi, come ha affermato il ministro razzista degli interni: “La proprietà privata è sacra e sono troppi gli Italiani vittime di occupazioni da parte non di bisognosi, ma di furbi e violenti. Se affitti il tuo appartamento alla persona sbagliata che non ti paga, e magari torni ad averne bisogno per i tuoi figli, non puoi metterci due anni a tornare in casa tua!”.
La proprietà è sacra!
Neanche la costituzione si spinge fino a tanto affermando che “la proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti”.
La proprietà privata, per i padri costituenti, lungi dall’essere sacra, è finalizzata ad una funzione sociale che implica un’accessibilità universale. Cosa fare quando il sistema, che pure dovrebbe basarsi sul dettato costituzionale, non garantisce a tutti l’accesso alla proprietà?
Anche la dottrina sociale della Chiesa si esprime sul punto affermando che “la proprietà dei beni sia equamente accessibile a tutti, non riconoscendo il diritto alla proprietà privata come assoluto ed intoccabile: « Al contrario, essa l’ha sempre inteso nel più vasto contesto del comune diritto di tutti ad usare i beni dell’intera creazione: il diritto della proprietà privata come subordinato al diritto dell’uso comune, alla destinazione universale dei beni »”
Leggendo la circolare invece la “sacra proprietà privata” viene posta prima del diritto di ognuno a vivere una vita dignitosa. Secondo il ministero, infatti, non la povertà, l’esclusione o l’emarginazione delle persone mina la coesione sociale ma è “l’occupazione abusiva a ledere il generale interesse dei consociati alla convivenza ordinata e pacifica assumendo un’inequivoca valenza eversiva”.
A noi eversivo sembra questo governo che ripudia la Costituzione che indica quale compito primario “della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
Dalla circolare quindi si evince che, ad esempio nella nostra area urbana, utilizzare soldi pubblici per costruire un inutile parco acquatico che rimane a tutt’oggi chiuso è azione sacra. Cementificare ad oltranza il territorio per riciclare fondi di provenienza quanto meno oscura e lasciare poi interi palazzi sfitti è azione sacrosanta. Utilizzare immani risorse per costruire un’inutile metrotramfilovia è addirittura un’opera religiosa mentre stornare dai fondi Gescal risorse per la costruzione di un ponte/monumento prevede la diretta santificazione. Aggiungiamo piscine non ultimate, palazzetti non finiti o inagibili, strutture Aterp dimenticate, patrimonio ferroviario degradato, risorse per l’edilizia sociale distratte fraudolentemente o utilizzate per il proprio comodo favorendo amici e amici degli amici.
Tutto ciò è sacro e va tutelato. Tutto. La dignità umana no.
Queste sono le priorità del Governo del Cambiamento in piena continuità con quelli che lo hanno preceduto. Ricordate il decreto Lupi? Era il tempo del governo Renzi che introduceva il divieto all’allaccio di acqua, luce e gas a chi occupa abusivamente un’abitazione, sia essa pubblica o privata oltre che il diniego della concessione da parte dei comuni della residenza agli abusivi che il ministro Lupi definiva semplicemente «delinquenti».
Dicevamo sono queste le priorità dei governanti vecchi e “nuovi”. Nessun interesse per la “legalità” costituzionale che pone al centro la dignità delle persone e la rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano la libertà e l’eguaglianza dei cittadini. Ma forse a queste quisquiglie ci si penserà in una prossima circolare.
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