L’accampata di oggi a piazza XV Marzo vuole lanciare un segnale forte al governatore di questa regione ed ai rappresentanti del governo presenti nella nostra città.
Siamo quelli che paghiamo il prezzo della vostra crisi, siamo precari, disoccupati, sfrattati, sfruttati, migranti. Siamo quelli che non arriviamo alla seconda settimana, quelli che perdono il lavoro e che vengono sfrattati, quelli che devono scegliere se pagare la bolletta o comprare il pane, quelli che vengono prima rinchiusi nei Cie e poi sfruttati nei campi.
Siamo quelli dell’assedio all’austerity e dell’accampata di Porta Pia del 19 e 20 ottobre scorsi, quelli che chiediamo UNA SOLA GRANDE OPERA: CASA E REDDITO PER TUTT*, senza distinzioni etniche nè di genere.
Una composizione sociale meticcia che è il cuore pulsante di questo paese che, da lampedusa alla val susa, rivendica il diritto di poter decidere del proprio futuro, della propria terra e delle risorse del pianeta contro neoliberismo, privatizzazioni, sfruttamento e frontiere.
Un movimento che chiede che i miliardi spesi per le grandi e inutili opere (dalla Tav alla Metro di Cosenza al Ponte sullo Stretto) e per il salvataggio delle banche (responsabili della crisi) vengano messi su casa, reddito, salute, istruzione, trasporti pubblici, accoglienza reale.
Lotte sociali che si sono intrecciate e che quotidianamente resistono agli attacchi repressivi e liberticidi che il governo delle larghe intese Letta-Alfano ci impone a suon di denuncie e manganelli per cercare di fermarci!
Chiediamo i diritti che avete saccheggiato prima e cancellato poi! Specialmente al sud, dove poter studiare o farsi curare sono diventati un terno al lotto grazie ai VOSTRI piani di rientro, dove la speculazione fa coppia fissa con il malaffare ed il malgoverno lasciando sulla nostra terra devastazioni ambientali (e tra qualche giorno a Gioia Tauro anche ARMI CHIMICHE!!!) cemento e rifiuti e nessuna prospettiva per chi ha deciso di restare, siamo qua a presentarvi il conto!
La lotta per la casa come quelle dei migranti o per la difesa dei territori dall’aggressione e dalla speculazione capitalista parlano il linguaggio dell’autorganizzazione e della riappropriazione diretta, esprimono il «potere collettivo» contro i «poteri forti» delle speculazioni, delle finanziarizzazioni e delle privatizzazioni che affamano i popoli, devastano e inquinano le terre, cancellano presente e futuro.
#STOP SFRATTI SGOMBERI E PIGNORAMENTI!
#CASA E REDDITO PER TUTT*
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