INCENDI – Arrestato in Basilicata gruppo di operai dipendenti di una ditta forestale cosentina perché sorpresi a tagliare alberi cresciuti su terreni demaniali e destinati molto probabilmente a Centrali a Biomasse. Carlo Tansi, capo della Protezione Civile Calabria, denuncia una strana sovrapposizione tra le aree interessate agli incendi e le centrali a biomasse. Lo sviluppo scriteriato e l’attivazione di nuove centrali a biomasse in Calabria, regione autosufficiente dal punto di vista energetico, starebbe incrementando la necessità di materia prima e quindi il taglio abusivo di alberi. La legge infatti prevede che quando un albero si brucia deve essere rimosso entro un anno. Cosa succede se vanno in fumo ettari di Parco Nazionale o di zone protette altrimenti non sfruttabili dal punto di vista del business energetico?
INCENDI – TAGLI – BIOMASSA – RIMBOSCHIMENTO.
TANSI: “Quando si bruciano degli alberi, questi per legge devono essere tagliati entro un anno, l’area deve essere bonificata. Ma quando si va a tagliare quelle aree si tagliano non solo gli alberi bruciati ma tutto, anche quelli in buono stato. In condizioni normali in queste aree non potresti tagliare neanche un ramo, però nel caso di incendio sei obbligato a tagliare per bonificare e quindi tagli di tutto, anche gli alberi solo anneriti.”
Ci sorge qualche dubbio: 1) non è che alcuni incendi siano in relazione con il business del legno e delle Centrali a Biomasse? 2) Perchè in una Regione autosufficiente ed esportatrice di energia si autorizzano ancora nuovi impianti a Biomasse? 3) e allora i Canadair?
MALANOVA VOSTRA!
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