Giornata di resistenza e riscatto in Presila, una boccata d’ossigeno dopo aver sopportato il fetore della discarica e delle promesse disattese dalla politica regionale.
In oltre cento ci siamo dati appuntamento a Celico, uomini donne e tanti bambini, da tutti i paesi della presila e non solo, con un unico obiettivo, attrezzarci collettivamente per chiudere il mostro rappresentato dalla discarica. Negli occhi di tutti la profonda indignazione per l’ennesimo incontro che l’assente governatore Oliverio ha fatto saltare con la scusa sempre buona di “sopraggiunti impegni istituzionali”.
Dalla voce dei sindaci traspariva delusione, quella che il consigliere regionale di maggioranza Giudiceandrea prova a placare, senza vergogna si immola in nome di Oliverio, ne porta i saluti e le scuse invitando ad un nuovo incontro per mercoledi 21 giugno. Il gelo. I calabresi hanno memoria lunga e dopo di lui molti interventi gli ricordano come stanno i fatti. Se qualcuno nutriva ancora dei dubbi, ieri sono stati risolti. E’ chiaro che la Presila per l’amministrazione regionale non rappresenta una priorità, non c’è la volontà politica di chiudere la discarica di Celico e di dare ascolto alla popolazione.
Tutti abbiamo in mente il ricordo delle importanti giornate del 2014 quando, insieme, lanciammo un segnale forte di resistenza e amore per la nostra terra, sono passati 3 anni, la discarica è quasi piena e la puzza sempre più forte ci accompagna tutti i giorni.
Non ne possiamo più e questa insofferenza resa insopportabile dalla rabbia ha spinto tutti i convenuti ad alzarsi dalla propria sedia e ad incamminarsi in corteo verso la superstrada. Un blocco che è stato prova e sussulto di dignità. Il messaggio lanciato è chiaro: la presila è qui pronta a resistere finchè la discarica non verrà chiusa. Abbiamo diritto a vivere degnamente a respirare l’aria pulita delle nostre montagne.
La politica con in testa il partito democratico, sta portando avanti lo stupro del nostro territorio, così come nel Salento e in tante altre parti d’italia, che si tratti di discariche, treni ad alta velocità o gasdotti, a noi tocca opporci con fermezza a tutto ciò. Il 21 Giugno Oliverio incontrerà una delegazione di sindaci e del Comitato Ambientale Presilano. Noi saremo in piazza, decisi ad accettare solo una risposta: l’immediata chiusura dell’impianto. Qualsiasi altra risposta non potrà che provocare un altro ed ancora più radicale sussulto di dignità della popolazione.
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