Evviva! Cosenza ha il nuovo Questore, finalmente il bene prevarrà sulle forze dal male. Di lavoro a Cosenza ce n’è tanto ed il problema fondamentale è: “da dove iniziare?”
Si sa, la messe è tanta e gli operai sono pochi, tante le strade da battere e pochi gli investigatori capaci di stanare i farabutti. Per non parlare della mole di carte polverose da spulciare, di intercettazioni da sbobbinare, di sospettati da pedinare.
Ma da qualche parte bisogna pure iniziare….
Quali siano le priorità del nuovo Questore lo abbiamo capito ieri con la brillante operazione compiuta nel cuore della città. Una ventina di “bravi” agli ordini dei pupari del Mondo di Sopra hanno raggiunto di soppiatto, spalleggiati da un altro nugolo di guardie in borghese appostate nei punti strategici per evitare che nessuno scappasse, il portone di alcuni noti malfattori cittadini.
I reporter di grido arrivati per carpire prima di tutti lo scoop quotidiano e capire quale imprenditore corrotto, quale impiegato infedele o addirittura quale politico mangione fosse rimasto impigliato nella rete investigativa sono rimasti delusi e turbati.
Infatti al primo posto nei pensieri del nuovo Questore non ci sono pericolosi latitanti, burocrati corrotti o qualcuno dei tanti politicanti affamatori di un’intera regione ma qualche “senza casa” cosentino che condivide questa triste sorte con qualche povero fratello migrante.
Il loro delitto? Aver occupato una struttura costruita con i soldi dei contribuenti e lasciata all’incuria assoluta da più anni. Questa azione delittuosa è stata compiuta quest’inverno ed aveva come movente la possibilità di ripararsi dalla particolare ondata di freddo e di gelo, spinta dallo spirito di conservazione per evitare di morire come avvenuto a tante altre persone in tutta Italia meno fortunate o soltanto meno intraprendenti.
Noi, dal Mondo di Sotto, non possiamo che suggerire: “Jativi trovati na fatica!”. Voi che siete garantiti, che avete la seconda e la terza casa, lasciate in pace chi non ha un tetto sotto cui ripararsi dal gelo invernale ma anche dalla calura estiva che a queste latitudini può essere ugualmente letale.
Riteniamo sia moralmente ineccepibile utilizzare strutture pubbliche (ndr: in verità anche quelle privatei) in disuso per accogliere persone che non hanno avuto la fortuna di avere ereditato o la possibilità di poter acquistare un immobile di proprietà.
Chiamatelo welfare, filantropismo o comunismo ma questa è!
Comunque, di lavoro investigativo da fare ce n’è tanto cari “bravi”. Se proprio volete dare un senso al vostro distintivo guardate verso il dispotico Mondo di Sopra o il servile Mondo di Mezzo. Lo sappiamo sono quelli che vi pagano lo stipendio ma…..la dignità non ha prezzo!
MALANOVA
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