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USB: Metro, 160 milioni di motivi per dire di NO

COMUNICATO STAMPA

Che la città di Cosenza e l’intera Area urbana abbiano bisogno di un sistema di trasporto collettivo adeguato alle necessità dei cittadini e che sia sostenibile dal punto di vista ambientale ed economico è un’esigenza avvertita da tutti i residenti e non solo dagli amministratori della cosa pubblica.
La querelle che oggi vede contrapposti alcune associazioni di liberi cittadini come, appunto, il Comitato No Metro, che si oppongono alla realizzazione della Metrotranvia Cosenza/Unical, contrarietà condivisa anche dall’USB, trova fondamento sulla vetustà del progetto.
Solo in Calabria si poteva progettare una Metropolitana che ha i binari delle due direzioni che non scorrono parallelamente, che ha un tratto a binario unico e quindi incroci, che è superato per le tecnologie che esso propone, che produce la deturpazione dell’assetto urbanistico e viario nei comuni dove dovrà sorgere, in particolare in territorio di Rende a differenza di quanto avviene in altri contesti europei, e che a priori tutti i favorevoli alla sua realizzazione sono consapevoli della sua insostenibilità economica. Un’assurdità che solo una classe politica come quella calabrese può valutare come un’opera strategica.


Ci troviamo quindi, davanti ad un’opera inutile poiché il progetto, invariato rispetto a quello originale per quanto riguarda il business plan che l’ha accompagnato e che ha convinto la UE ad approvare il progetto, prevede, a régime, un’utenza giornaliera di 48.000 persone che rappresenta il numero ideale di utenti per garantire la sostenibilità economica. In sostanza, il 50% dei residenti nell’Area urbana dovrà utilizzare ogni giorno la Metro -città che hanno realizzato infrastrutture simili la media residenti/utenti non supera il 6%-.
Come è facile capire si tratta di numeri irrealizzabili se consideriamo che la popolazione residente nell’Area urbana continua a diminuire anche in ragione delle inadeguate politiche del lavoro e di sviluppo del territorio e ciònonostante Oliverio non trova di meglio che imporre alla città un’opera che sarà devastante accettando il gioco al rialzo del sindaco.
Una mega opera, inutile e bene ribadirlo, i cui costi ricadranno sulle generazioni future non solo per la sua insostenibilità che ne determinerà la chiusura, ma, soprattutto, perché si sperperano, allegramente, oltre 160 mln di fondi comunitari che potrebbero veramente segnare una svolta decisiva per la crescita economica e sociale dei territori se impiegati nella realizzazione di un sistema di mobilità moderno ed ecosostenibile.
Noi siamo per un progetto serio e per un sistema di mobilità che dia le risposte ai residenti, che allo stesso tempo s’integri con un piano di sviluppo e valorizzazione del territorio.
Abbiamo proposto una valida alternativa chiamando alla sua progettazione qualificati e riconosciuti professionisti di livello mondiale del settore che oltre ad avere un costo iniziale di molto inferiore, è sostenibile economicamente per un bacino d’utenza come quello dell’Area urbana, e completamente elettrico e alimentato con energie rinnovabili e molto più flessibile rispetto ad una infrastruttura ferroviaria come, appunto, la Metrotranvia.
Dispiace che il sindaco Occhiuto, che sbaglia a cedere per avere risorse compensative per realizzare una serie di interventi per la riqualificazione urbana tra le quali salviamo il solo parco urbano, si accinga a sottoscrivere l’Accordo di programma quadro nonostante sia consapevole che la Metrotranvia non solo non risolve i problemi della mobilità ma porta con se diversi limiti di compatibilità ambientale ed economica.


In questo disastro annunciato gioca un ruolo importante un presidente della Regione Calabria Oliverio, fuori dal tempo e assolutamente non preparato tanto da postulare che la Metrotranvia diventerà la dorsale del trasporto collettivo nell’Area urbana e che risolverà il problema della mobilità cittadina nonostante lo stesso progetto faccia emergere che non ne ha le caratteristiche – una capacità di solo 1500 utenti l’ora massima trasportabile e velocità commerciale/tempi di percorrenza di oltre quaranta minuti- tempi che aumenteranno con le modifiche richieste dal sindaco Occhiuto.
Ci sono insomma 160 mln di ragioni per dire no e crediamo che alla fine sia giusto che a decidere siano i cittadini anche in ragione dei palesi errori di programmazione e governo del territorio che gli amministratori ci hanno regalato in questi ultimi decenni.
I cittadini, ne siamo convinti, spesso hanno dimostrato di essere molto più lungimiranti rispetto a coloro che a cui hanno conferito mandato per amministrarli.
Ne sa qualcosa il governo Renzi.​​​​​​​

USB lavoro privato – Federazione Provincia Cosenza

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