Il Collettivo Autonomo Studentesco e i Giovani Comunisti di Cosenza lanciano un corteo studentesco il 9 Maggio 2017 in occasione del boicottaggio dei test Invalsi.
Test incentivati anche dalla Buona Scuola dell’ex-premier Matteo Renzi ed obbligatoriamente in vigore già dal 2007, sono stati il primo passo all’aziendalizzazione di una scuola che dovrebbe essere pubblica e dare pari opportunità a tutti.
Inoltre queste prove propongono un unico modello di conoscenza (anche abbastanza meccanico) che limita l’espressione e la crescita individuale e culturale dello studente, infatti vengono somministrate prove uguali per tutti gli indirizzi .
Al fine di concedere finanziamenti ad istituti più “meritevoli” di altri, creare scuole di serie A e scuole di serie B, con una progressiva differenza di questi finanziamenti in base al rendimento dato da queste prove, creando dunque competizione fra i vari istituti, a discapito della sana cooperazione, e aumentando il divario fra nord e sud dello stato, mentre invece bisognerebbe andare a colmare queste “mancanze” in queste scuole di seconda classe anche attraverso fondi che non vadano a parare solo sulla questione strutturale, ma che servano anche ad una crescita educativa e culturale (che si tratti di differenza territoriale, di indirizzo o appartenza sociale).
Possiamo vedere inoltre come questi test non abbiano nessun apporto sul senso critico dello studente; essendo ,infatti, questionari a crocette, aiutano solo l’emarginazione di differenti tipi d’intelligenza, rendendo la scuola pubblica esclusiva e non inclusiva.
Per di più queste prove dovrebbero essere anonime, eppure ad oggi non è propriamente così: al posto dei dati dello studente vi è un codice identificativo corrispondente ad ogni alunno. Oltre quindi ad omologarci e chiudere la nostra intelligenza in crocette da sbarrare, ci rendono anche numeri, non più persone ma barre identificative.
Assistiamo ad uno svalutamento della cultura e dello sviluppo del pensiero, a favore del preside-manager o dello sfruttamento degli studenti nelle ore di alternanza scuola-lavoro. Non smetteremo mai di ribadire il nostro dissenso a queste imposizioni e il boicottaggio delle invalsi in questo momento politico poco chiaro né è ancora una volta la conferma.
Boicottare le prove INVALSI risulta l’unico metodo effettivo per confermare le lotte che fino ad oggi abbiamo portato avanti contro la Buona Scuola, solo in questo modo possiamo creare un disagio tangibile e far sentire nuovamente, ma ancora più forte, la nostra voce.
Siamo contro ministero, INVALSI, Buona Scuola e presidi-manager. La scuola siamo noi, dimostriamolo boicottando le prove INVALSI. Non saremo numeri, non saremo percentuali in classifiche, siamo studenti, non qualcosa su cui lucrare. Non ci sottometteremo e non ci faremo sottomettere!
Boicottiamo le prove INVALSI!
Vi aspettiamo in piazza il 9 maggio
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