Sabato 15 aprile alle ore 18:00 presso l’ex istituto Canossiane -Palazzo “Vittorio Gandolfini”, discuteremo collettivamente, singoli e realtà organizzate, dei Decreti Legge nn.13 e 14 che portano le firme del Ministro degli Interni Marco Minniti e di quello della Giustizia Andrea Orlando.
Chi viene dai margini è criminalizzato per la sola ragione di essere povero. Chi vive fuori dal mercato del lavoro è privato di ogni diritto umano. L’aumento della povertà e quindi dei casi di marginalità non sono altro che il frutto delle politiche dei governi di cui Minniti e Orlando hanno fatto parte.
Siamo pronti e decisi ad attaccare collettivamente questo dispositivo che ha come obiettivo quello di inasprire la “guerra tra poveri”, colpire e criminalizzare gli ultimi della nostra società e reprimere preventivamente le lotte sociali e ogni forma di dissenso.
Ai richiedenti asilo è dedicato il primo dei due decreti che si occupa di accelerare i procedimenti giurisdizionali volti al riconoscimento dello status di rifugiato e di contrastare l’immigrazione clandestina.
Si azzerano così una serie di diritti costituzionalmente garantiti, su tutti, la giurisdizionalizzazione delle Commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione e l’abolizione del secondo grado di giudizio.
Quanto, poi, all’abolizione del secondo grado, basta richiamare l’art. 113 Cost., che non ammette vengano limitati in alcun caso i mezzi di impugnazione esperibili avverso i provvedimenti amministrativi. Infatti, per i richiedenti asilo non sarà più garantita l’audizione da parte del Giudice, il quale potrà limitarsi a visionare la videoregistrazione dell’audizione in Commissione territoriale.
Ciò contrasta con uno dei principi cardine del nostro ordinamento giuridico, il diritto di difesa in ogni stato e grado del procedimento assicurato dall’art. 24 della Costituzione ed il diritto al contraddittorio ex art 111 Cost.. Aumenteranno i CIE, questo criminale dispositivo d’internamento amministrativo di cui conosciamo bene le aberrazioni di cui sono stati negli anni portatori, viene rivitalizzato con la nascita dei CPR (Centri di permanenza e rimpatrio).
Un dispositivo che vuole mirare all’efficienza e alla celerità dei rimpatri e delle espulsioni, a discapito ovviamente delle garanzie giuridiche e dei diritti dei richiedenti asilo. Il lavoro gratuito per i rifugiati diventerà legge, chi scappa dalla guerra e dalla fame, solo per citare alcune delle cause dei flussi migratori, se vuole restare se lo deve meritare. A chi viene denunciato o fermato per reati minori, ma anche a chi sostiene la lotta per il diritto all’abitare, per il reddito o per la riappropriazione degli spazi abbandonati, verrà applicato il Daspo urbano, dispositivo già in uso e sperimentato negli stadi italiani.
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