La relativa facilità con cui i fasci oggi riescono a far presa sui settori sociali dei quartieri popolari, tradizionalmente ostili alle loro cacate xenofobe è la naturale conseguenza dell’avanzare della crisi la cui morsa facilita i loro proseliti reazionari e razzisti. Se non si declina e pratica in senso antagonista ed antisistema la crisi del capitale, il rischio che si scatenino pogrom contro migranti, rifugiati e settori sociali più deboli e più che mai concreto. Con il loro becero populismo xenofobo, i fascisti del terzo millennio, al soldo delle banche e delle polizie, fomentano un odio che si riverbera in una guerra di poveri contro poveri. A noi l’arduo compito di convogliare e dirigere la rabbia prepolitica delle masse popolari, esauste ed intolleranti nei confronti di ogni politica che intacca le loro già precarie garanzie sociali, in un sano odio di classe che si riversi sui reali responsabili di questa crisi sistemica, su governi, banchieri e casta politica che sono gli artefici materiali delle misure antisociali ed antipopolari che si scagliano contro i lavoratori, precari e disoccupati. La violenza e l’arroganza della polizia è direttamente proporzionale al calo di consenso e popolarità cui gode oggi il governo del ducetto Renzi a cui dovremo dare la spallata definitiva attraverso le mobilitazioni politiche delle prossime settimane, a partire dai dieci giorni di mobilitazione x il diritto all’abitare, passando x il corteo x il no sociale del 27/11 fino a giungere al 4 dicembre e al NO al progetto di riforma costituzionale scritto da Boschi e Renzi per mano delle banche e dell’unione europea. Ai compagni, agli antifascisti e anticapitalisti che ieri sono scesi in strada a Firenze contro l’oscena kermesse renziana, e a Roma alla Magliana contro i cani in camicia nera al soldo di Fiore, l’agente dei servizi segreti britannici, che sono stati manganellati e arrestati dalla democratica polizia italiana, ai compagni del centro sociale macchia Rossa nel quartiere della Magliana che si sono visti devastato il centro sociale con la copertura della polizia, la nostra solidarietà militante e di classe. Non saranno le manette e i manganelli di Gabrielli a piegare il nostro spirito, non saranno le ultimi rantoli e colpi di coda del cadavere renziano a farci demordere e cedere rispetto al nostro obiettivo. Costruiamo autonomia, autorganizzazione e contropotere in ogni quartiere, scuola e luogo di lavoro. Cacciamo Renzi e la sua cricca. Rompiamo la gabbia dell’unione europea. Il nostro giorno verrà.
Liberi Tutti Liberi Subito
CPOA RIALZO Cosenza
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