Lo scorso luglio, a circa un mese dalla sua rielezione, il sindaco Mario Occhiuto ha ufficializzato la nuova giunta. L’assessorato alla riqualificazione urbana e all’emergenza casa è toccato all’ingegnere Francesco Caruso, già consigliere comunale, uomo fidato del sindaco. Sono passati mesi dall’insediamento, ma di Caruso nessuna traccia. Lo hanno avvertito del ruolo che ricopre? qualora non avesse chiari i problemi che affliggono la nostra città in materia di emergenza casa, è bene ricordarglieli. Magari romperà il suo assordante silenzio. ll Comune spende mensilmente oltre 20mila euro, quindi 240mila annui, per pagare gli affitti (che durano da decenni) delle cosiddette emergenze abitative. In questo bacino ci sono ormai da anni oltre 70 famiglie, alle quali il comune paga mensilmente l’affitto, e almeno il doppio sono le famiglie che hanno presentato domanda, sono in lista, ma non percepiscono contributi per mancanza fondi. Naturalmente non mettiamo in discussione il diritto di queste famiglie, ma le politiche esclusivamente emergenziali e speculative che ruotano attorno al bisogno casa. E’ possibile che si spenda denaro pubblico ogni mese per pagare gli affitti, quando nel giro di pochi anni il Comune, con le stesse cifre avrebbe potuto recuperare palazzi vuoti e inutilizzati , assegnandoli alle famiglie aventi diritto? Molti dei palazzi di cui ancora si paga l’affitto sarebbero già di proprietà comunale da anni, se si fosse investito nella risoluzione del problema anziché nel suo mantenimento, Ne è esempio il palazzo di Scarpelli e Pianini,sito in via Rivocati, per larga parte inagibile e in cui, al momento, alloggia solo una famiglia. Stabile che costa alle casse comunali ogni anno100mila euro. A chi giovano queste scelte? Certamente non al bilancio dell’ente né tantomeno ai chi vive il dramma dell’emergenza abitativa. Sicuramente invece ai vari palazzinari che da decenni gestiscono questa città. Nella sola Cosenza ci sono oltre 20mila stanze vuote tra immobili pubblici e privati, mentre i nuclei in graduatoria sono 1.200, altri 300 in emergenza abitativa e le previsioni sugli sfratti (circa 750 nuclei sotto sfratto esecutivo nel 2015) sono in continua crescita. Questi sono i dati che l’Amministrazione deve considerare ai fini delle scelte che andrà a fare sulle politiche abitative. Le parole d’ordine non possono che essere: acquisto, autorecupero e requisizione degli immobili sfitti e inutilizzati. Ma siamo consapevoli che tutto passa e viene deciso dai soliti noti professionisti del cemento, gli affitti e le opere di assistenza servono a mantenere vivo il business clientelare imperante da sempre a Cosenza. E’ incredibile come nessuno parli della svendita del patrimonio pubblico avviato nella scorsa consiliatura dall’assessore al bilancio Vigna , comprese le case popolari, facendo saltare anche la più remota possibilità di turnover nelle assegnazioni, oppure degli oltre 6 milioni di euro che i privati devono al comune per oneri di urbanizzazione mai versati. E ancora, perché non si chiede conto alla Regione Calabria dei 155 milioni di euro destinati alla costruzione e all’acquisizione di case popolari ? milioni di euro fermi da anni. Caro assessore, cosa aspetta a prendere posizione ? cosa aspetta ad esprimersi ?
PRENDOCASA COSENZA
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