Gli ultimi mesi.
Dalla discarica di Celico non arrivano molti aggiornamenti, ma non per questo non ci sono movimenti. Di cose collegate ne sono successe ed anche di significative. Una su tutte, il patron del Crotone Calcio, Raffaele Vrenna,
oramai si muove agilmente a Cosenza, tra partite di calcio amichevoli, bandi di gara sulla gestione dei rifiuti e ovviamente la sua discarica di Celico. Le elezioni a Rovito non hanno dato i risultati sperati a chi credeva facile scardinare anni e anni di politica incrostata di asservimenti familistici ed una potente macchina del voto. I sindaci (non tutti ufficialmente) e il consigliere ‘parafulmine’ Giudiceandrea sono quasi pronti a festeggiare la conclusione del ‘loro’ progetto iniziale di utilizzo, temporaneamente sospeso dai rumori di fondo.
In discarica.
Il Polo Tecnologico lavora anche se non a pieno regime. Il capannone del trattamento dell’organico è stato messo a punto con l’assitenza tecnica dell’ingegner Pianini – cognato di Gianfranco Scarpelli facente parte della più vasta area dei ‘cinghiali’ – e da luglio è stato autorizzato ad accogliere l’organico proveniente inizialmente proprio da quei comuni che sulle carte regionali vengono citati alla voce “DISCARICA DI CELICO – i sindaci ne chiedono la chiusura”.
E poco importa se il puzzo ammorba la vita dei rovitesi, anche se non proprio come quando lavoravano i rifiuti all’aperto. La discarica vera e propria al momento funziona sicuramente per gli scarti di lavorazione ‘privati’ provenienti in primis dalla Calabra Maceri, che tratta oramai non si sa più quanti comuni, e da altri camion provenienti anche da fuori Regione. Rifiuti pubblici che dopo la lavorazione diventano privati, tanto qui chi controlla?
E Oliverio?
Oliverio, dopo aver ascoltato per interposta persona le lamentele della popolazione ed aver avviato l’iter per un piano rifiuti regionale che farà semi galeggiare o semi affogare di nuovo la Calabria nei rifiuti, il 26 luglio fa partire l’avviso di ‘Consultazione pubblica’ per eventuali osservazioni sul piano. Entro il 24 settembre i Comuni dovranno, per il tramite di un pool legale ancora non ufficializzato per non meglio precisati motivi, portare tutte le osservazioni per escludere l’impianto di Celico dal piano rifiuti. Solo carta, viste le audizioni in commissione ambiente e le prime osservazioni mosse dagli enti.
E nel frattempo?
Meno male che ogni tanto la Regione si ricorda di questo asfittico contesto territoriale ed elargisce un contributo economico ‘altro’. Siamo certi che, come Peppe Voltarelli l’anno scorso, anche Don Rico o Nando Popu quest’anno sapranno dir la loro sulla discarica di Celico, visti i testi delle loro canzoni, sempre pronti a saper interpretare il degrado sociale e ambientale.
La polpetta avvelenata.
Come da manuale da diversi giorni, nel chiacchiericcio paesano, circola questa presunta ‘pessima notizia’ propalata, pare, dal ‘povero’ sindaco di Celico: “sono in arrivo le ecoballe di Napoli”. Delle due l’una, o è una polpetta avvelenata per affossare definitivamente il Comitato Ambientale Presilano qualora dovesse rivelarsi non vera (ecoballa!), oppure è vera e non si capisce perchè non deve essere oggetto di pubblico dibattito indetto dallo spacciatore iniziale.
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