Ingredienti: una bella giornata di Luglio, aria frizzante, creatività a go go, idioma indigeno e la bella gente dei quartieri cosentini. Risultato: VENDESI TAVUTO ANCHE A RATE, opera dialettale in due atti con attori alla prima esperienza teatrale, nota, quest’ultima, poco veritiera vista la bravura di Rosalinda, Oreste, Giacomo l’Ecologo, Ernestina e Tristano Buonamorte e il divertimento del numeroso pubblico intervenuto. Bella la storia riadattata nel nostro dialetto che con i suoi suoni e la sua ironia riesce sempre a fare breccia nel cuore degli spettatori (alcuni dei quali provenienti addirittura dal Canada). Bravi e freschi gli attori che sono riusciti ad imbastire dialoghi e colpi di scena efficaci. Adatta a persone poco scaramantiche la location in cui è ambientata la storia, Via del Campo Santo, che vede come principale protagonista “nu tavutu” fatto di “tekko” e non di volgare legno di abete.
Una sorpresa, a noi molto gradita, è stata quella di sentire citata la nostra piccola pagina web, MALANOVA, all’interno dell’opera teatrale, segno che chi vive profondamente la strada dei quartieri prima o poi è destinato ad incontrarsi!
Chiaramente, oltre al valore artistico dell’opera, emergono altri elementi positivi di questa iniziativa confezionata artigianalmente tra Sant’Antonio dell’Orto e le Cannuzze. Il primo è il lavoro svolto con passione dall’Associazione “Cambiamo il Quartiere…..il sogno di Carmine” che da qualche anno tenta di arricchire culturalmente e socialmente il proprio territorio con tante iniziative di spessore. Il secondo rappresentato dall’impegno e dalla partecipazione degli abitanti del Quartiere nel confezionare un evento autogestito che è stato anche momento di incontro e aggregazione. Terzo la capacità recuperata di progettare insieme, di prendersi cura di ciò che sta fuori dal proprio portone e di ricucire e di creare nuove relazioni fra persone sempre più distanti e refrattarie ad ogni tipo di rapporto che vada oltre un “mi pace” sul social di turno.
Unica nota negativa della giornata alcuni amministratori poco lungimiranti che, invece di sostenere in tutti i modi possibili tali lodevoli iniziative, inventano lacci e lacciuoli burocratici capaci di bloccare e scoraggiare anche il piu’ volenteroso ed eroico degli “animatori culturale” . In questo caso l’amministrazione di Zumpano chiedeva, a chi già aveva investito le proprie risorse, la passione ed il tempo libero, il pagamento di oltre 500 € per l’occupazione di una piazza. Per fortuna il sentimento di scoramento non ha prevalso, le reti di relazioni costruite nel tempo si sono messe in moto ed una piccola scuola ha spalancato i suoi cancelli permettendo la buona riuscita dell’evento.
Questo a dimostrazione, ancora una volta, che se solo riuscissimo a mettere in rete le intelligenze e le risorse che emergono dal territorio, a coltivare uno spirito comunitario nuovo contro l’individualismo che pervade la nostra società e a far nascere l’interesse per i beni comuni, gli spazi abbandonati e nuove modalità e “istituzioni dal basso” per la risoluzione collettiva delle problematiche cittadine, avremmo fatto la nostra piccola rivoluzione.
Nel mentre sogniamo e costruiamo un futuro diverso per la nostra città non possiamo che ringraziare l’Associazione “Cambiamo il Quartiere…..il sogno di Carmine” che rappresenta un’altra eccellente prassi cittadina.
Buona la prima, aspettiamo con anZia i prossimi eventi.
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