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Lavoratori tecnologici contro Google e Amazon per il sostegno al genocidio palestinese

La preoccupazione principale dei tech workers è che la tecnologia fornita attraverso il Project Nimbus possa essere utilizzata per attività militari e di sorveglianza contro i palestinesi. I lavoratori coinvolti temono che, a causa della mancanza di trasparenza e della clausola contrattuale che impedisce alle aziende di rifiutare servizi a enti governativi, le tecnologie possano essere impiegate in azioni di guerra.

NoTA ha organizzato diverse azioni di protesta, tra cui sit-in negli uffici di Google a New York e Sunnyvale, California. Ad aprile 2024, queste manifestazioni hanno portato al licenziamento di oltre 50 dipendenti, alcuni dei quali non erano direttamente coinvolti nelle proteste. Inoltre, più di 1.100 studenti e giovani professionisti nel settore tecnologico hanno firmato un impegno a non lavorare per Google o Amazon fino a quando le aziende non si ritireranno dal Project Nimbus.

In una lettera aperta del novembre del 2023 questi dipendenti Google hanno denunciato:

Dal suo lato, Google ha dichiarato in più occasioni che il contratto con Israele non è destinato a usi militari e che i servizi forniti sono conformi alle politiche aziendali. Tuttavia, le dichiarazioni di funzionari israeliani suggeriscono che la tecnologia cloud fornita da Google e Amazon sta avendo un impatto significativo nelle operazioni militari. Anche alcuni articoli del 2024 hanno confermato questa verità.

Prendendo spunto da questa inchiesta gli attivisti della campagna No Tech For Apartheid hanno chiaramente dichiarato che l’intelligenza artificiale sta diventando la spina dorsale della violenza di stato e Google e Amazon così come altri titani della Silicon Valley si contendono il ruolo di infrastruttura per eserciti, polizia, ICE e altre forze violente in tutto il mondo. La guerra diventa una nuova linea di business molto redditizia.

“Con queste nuove informazioni, non c’è più spazio per i dubbi: Google e Amazon stanno potenziando la macchina di morte dell’esercito israeliano. I dirigenti di Google e Amazon sono speculatori del genocidio con le mani sporche di sangue”.

Il movimento ha ampliato la sua portata, coinvolgendo anche Microsoft con la campagna “No Azure for Apartheid”, che chiede la cessazione di tutti i contratti Azure con il governo e l’esercito israeliani. Il movimento NoTA continua a raccogliere adesioni e a organizzare proteste, con l’obiettivo di interrompere la collaborazione tra le grandi aziende tecnologiche e il governo israeliano in ambiti che potrebbero contribuire alla repressione dei diritti dei palestinesi.​

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