“Maisha Namba si riferisce a un identificativo personale univoco, disponibile per ogni keniano subito dopo la registrazione alla nascita. Il numero è quindi un numero di identificazione personale assegnato alla nascita e rimane con l’individuo fino alla sua morte.
Questo numero sarà riportato sul certificato di nascita di ogni neonato e fungerà anche da numero di registrazione nella maggior parte dei servizi governativi, tra cui l’ammissione scolastica tramite il sistema NEMIS, l’assicurazione sanitaria tramite il NHIF e il numero di documento d’identità nazionale al compimento dei 18 anni. Questo ‘Maisha Namba’ sarà anche il PIN presso l’Autorità delle Entrate del Kenya (KRA, NSSf, tra gli altri). Questo numero diventerà il numero del certificato di morte al momento del decesso”. (INTERNATIONAL SOCIETY FOR HUMAN RIGHTS)
La sperimentazione è partita in Kenya sotto la supervisione della fondazione intestata a Bill e Melinda Gates. Il sistema prevede oltre ad un numero digitale univoco anche una carta d’identità digitale che consentono ai cittadini di accedere a tutti i servizi governativi.
Il nuovo sistema digitale doveva essere varato a dicembre 2023 ma l’Alta Corte di Nairobi, presieduta dal giudice John Chigiti, ha ordinato al governo di interrompere il rilascio di queste carte. Il caso, promosso dal Katiba Institute, un’organizzazione per i diritti umani, contestava il mancato adeguamento della legislazione e la mancata esecuzione da parte del governo di una valutazione d’impatto obbligatoria sulla protezione dei dati ai sensi dell’articolo 31 del Data Protection Act. Il Katiba Institute ha espresso preoccupazione in merito alla sicurezza delle informazioni personali raccolte, alla loro valutazione ed elaborazione nonché al coinvolgimento dei cittadini. Il blocco è stato solo temporaneo e ad inizio del 2024 l’amministrazione ha potuto procedere con la stampa delle nuove carte dìidentità sperimentali.
“Il governo keniano di Kwanza ha silenziosamente dato il via all’iniziativa, come inizialmente previsto. I keniani che avevano presentato doòmanda per un nuovo documento d’identità o per un rinnovo già a novembre dello scorso anno stanno ora ricevendo un ‘Maisha Namba’.
Ufficialmente, il governo non ha comunicato nulla in merito. Anzi, la maggior parte dei richiedenti rimane scioccata nel ricevere un Maisha Namba dopo aver fatto domanda per un documento d’identità nazionale.” (https://techweez.com/2024/01/25/maisha-namba-expiry/)
Il numero identificativo digitale, una sorta di numero di matricola dato alla nascita, ha per sua natura una durata illimitata. Il termine “Maisha” significa vita. Ogni individuo oltre al nome e cognome porterà con sé un numerino personale dalla nascita alla morte. Forse potremmo assimilarlo al nostro codice fiscale con una funzione più estesa. Il Presidente keniano Ruto, in occasione del lancio a dicembre 2023, ha affermato: “Ogni cittadino del Kenya non dovrà più portare con sé documenti cartacei, di plastica o altro come documento d’identità”. Nel nuovo sistema i dati biometrici saranno utilizzati come identità digitale. I keniani potranno utilizzare l’iride o le impronte digitali per effettuare transazioni che richiedono la verifica dell’identità. L’utilizzo dell’iride di un individuo è particolarmente rilevante dopo il clamore suscitato da Worldcoin.
E’ infatti una notizia del febbraio 2025 quella di una clamorosa falla nei sistemi informatici che ha permesso di carpire milioni di dati personali e sensibili dalla rete. Un’azienda moldava poco conosciuta avrebbe sfruttato una debolezza del Business Registration Service (BSR), un servizio governativo del Kenya, per ottenere l’accesso ai dati sensibili dei principali azionisti di aziende registrate, secondo quanto riportato dal Business Daily. Tra questi ci sono i dati dello stesso presidente keniota.
B2Bhint, una società moldava di business intelligence, ha venduto una “miniera d’oro” di dati di importanti azionisti di due milioni di aziende, tra cui indirizzi di residenza, e-mail e numeri di telefono. L’attacco in Kenya è avvenuto mentre esperti del settore come Kaspersky avvertivano che, con l’evoluzione del panorama della sicurezza informatica, le minacce informatiche diventeranno più diversificate e complesse. Secondo l’azienda di sicurezza informatica, questa tendenza è dovuta in particolare all’ascesa dell’intelligenza artificiale e alla crescente volatilità geopolitica ed economica. Questa maggiore vulnerabilità dei sistemi informatici avviene nel mentre c’è una convergenza globale nel creare questi immani database contenenti i nostri dati personali e biometrici.
Cosa accadrà quando questi dati andranno a finire nelle mani di qualche assicurazione, di qualche multinazionale farmaceutica o semplicemente di alcune agenzie specializzate che potranno dare qualsiasi notizia personale, economica e di salute a chiunque altro a pagamento?
Anche la Nigeria ha ricevuto finanziamenti dalla Banca Mondiale nel 2020 per il progetto Nigeria Digital Identification for Development (ID4D). L’obiettivo è quello di dotare 148 milioni di persone di un’identità digitale entro il 2024, di cui 65 milioni dovrebbero essere donne o ragazze.
L’articolo 27 del NIMC Act rende il NIN obbligatorio per tutti i nigeriani e prevede persino pene più severe per coloro che accedono ai programmi governativi senza il NIN a undici cifre. Ad oggi, decine di programmi governativi, tra cui la registrazione dei lavoratori nel sistema pensionistico contributivo, la richiesta e il possesso di una patente di guida, l’apertura e la gestione di un conto bancario, l’accesso all’assicurazione sanitaria, la presentazione delle dichiarazioni dei redditi, la registrazione e la stesura degli esami della Joint Admissions and Matriculations Board (JAMB), il voto durante le elezioni e, più di recente, salire sui treni e telefonare, non possono essere effettuati senza un NIN valido.
Il governo federale nigeriano ha avviato la registrazione per il numero di identificazione nazionale (NIN) a 11 cifre nel 2012 atttraverso la National Identity Management Commission, l’agenzia governativa responsabile della gestione del progetto biometrico NIN. I dati ufficiali mostrano che sono stati emessi 82,7 milioni di NIN, il 43,7% dei quali è costituito da donne. A partire dal dicembre 2020, il governo federale ha reso obbligatorio collegare le schede SIM ai NIN. Tra dicembre 2021 e maggio 2022 ci sono state oltre 10 milioni di registrazioni. Il collegamento NIN-SIM è un obiettivo governativo molto importante in Nigeria tanto da programmare delle tempistiche stringenti.
“Il Ministro delle Comunicazioni e dell’Economia Digitale, Isa Pantami, ha comunicato l’approvazione del Governo Federale per un’ulteriore proroga della scadenza per la verifica dei dati del Numero di Identificazione Nazionale (NIN) e del Modulo di Identità dell’Abbonato (SIM) al 31 marzo 2022” (https://www.biometricupdate.com)
Nel frattempo, prima della proroga della scadenza, si temeva che oltre cento milioni di linee telefoniche sarebbero state sospese, come aveva minacciato il governo federale, secondo un rapporto di
Blueprint.
Con la scadenza precedente del 31 dicembre 2021, che imponeva agli abbonati telefonici del Paese di collegare le proprie linee al Numero di Identità Nazionale, oltre 100 milioni di abbonati alle telecomunicazioni hanno rischiato la disconnessione se la scadenza non fosse stata ulteriormente prorogata, secondo quanto riportato da Blueprint.
Annunciando una proroga della scadenza per il SIM-NIN a ottobre, l’NCC e la Nigeria Identity Management Commission hanno dichiarato in un comunicato che erano stati acquisiti 66 milioni di NIN univoci.
Il 10 dicembre 2021, il ministro Pantami aveva dichiarato che erano stati acquisiti oltre 70 milioni di NIN univoci.
Una fonte dell’Associazione degli operatori di telecomunicazioni autorizzati della Nigeria ha rivelato che solo circa 90 milioni di abbonati avevano collegato le proprie SIM ai propri NIN.
Secondo la Commissione per le Comunicazioni Nigeriana, a ottobre in Nigeria c’erano 229.582.206 linee collegate, di cui solo 191.618.839 attive. Intervenendo di recente all’assemblea generale di ID4Africa a Marrakech, lo stesso ministro nigeriano per l’economia digitale, Isa Pantami, ha affermato che il governo è sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di un’identità digitale per tutti entro il 2025.