Pubblichiamo un documento proveniente dal mondo dei tirocinanti che in queste settimane con le loro azioni hanno mostrato uno spaccato della precarietà lavorativa della nostra Regione.
Buongiorno cari Colleghi,
Buongiorno cara Regione
e p.c. al Governo,
nel ricordare a chi eventualmente lo avesse dimenticato, siamo Tirocinanti e non lavoratori dipendenti, tutto ciò comporta ovviamente che possiamo fungere solo ed esclusivamente come supporto alle attività degli Enti. Infatti nelle linee guida si evince a chiare lettere che “nessun Tirocinante può sostituire l’attività del dipendente”.
Tanto premesso, oggi ci ritroviamo nel mezzo di una pandemia mondiale, che fino allo scorso aprile non ci ha toccato molto da vicino, ma che ora lambisce quotidianamente la nostra Regione e di conseguenza le nostre famiglie. Il Governo Conte, ha così deciso che il 75% del personale dipendente debba essere tutelato e quindi autorizza lo smart working…ottimo per loro!!!
Ma cosa accade negli Enti in cui sono presenti i Tirocinanti??? Caro Governo e cara Regione ora lo vado a dettagliare:
- i dipendenti stanno a casa con tutte le tutele del contratto nazionale del lavoro, mentre i TIROCINANTI (quelli che a detta di più di qualche Onorevole del movimento 5 stelle sono disoccupati e per entrare nella P.A. devono fare i concorsi) si trovano ora a sostituire i dipendenti privi di ogni misura di tutela personale ed economica.
- I Sindaci e i Dirigenti nel contempo, chiedono che non vengano sospesi i tirocinanti perchè altrimenti negli Enti non si potranno erogare neanche le funzioni essenziali.
- Nelle scuole (MIUR) invece le Dirigenti non accolgono nuovamente i Tirocinanti per paura, di conseguenza sono a casa da 8 mesi.
- Per i tirocinanti della Giustizia, lasciati a casa da 10 mesi ancora nessuna soluzione.
- Alcuni tirocinanti sono stati messi in quarantena obbligatoria SENZA riconoscimento economico, altri i cui familiari sono risultati positivi, sono in astenzione obbligatoria o facoltativa, SENZA alcuna indennità.
- I Tirocinanti sono assimilati ai lavoratori dipendenti e di conseguenza non percepiscono il REM.
- E potrei continuare ancora per molto, esprimendo le innumerevoli difficoltà di chi si trova a gestire situazioni di estrema pericolosità nelle famiglie, alla presenza di bambini ed anziani.
- Ora Cara Regione, penso sia arrivato il momento di decidere a tutela di questa categoria, di cittadini, VOGLIAMO TUTELE certe ed immediate. Il tempo sta scadendo e i rischi aumentano quotidianamente.
- Avete avuto 6 mesi per prendere in mano la situazione e prevenire accadimenti spiacevoli, avete avuto l’opportunità di leggere le nostre proposte, di valutare possibili scenari, ma ora non c’è più tempo.
- Abbiamo chiesto un incontro urgente con l’Assessore, martedì saremo in Regione per individuare una strada percorribile a tutela di tutti, caso contrario dichiariamo formalmente lo stato di agitazione e valuteremo tutte le iniziative da intraprendere.
- La legge è e deve essere uguale per tutti!!!
Patrizia Curcio (CSA)