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PRESADIRETTA: GDO, PANE E SFRUTTAMENTO

Durante l’ultima puntata della stagione La trasmissione “Presadiretta” ha effettuato un’inchiesta riguardo la speculazione compiuta durante il lockdown (su cui sono in corso indagini da parte dell’antitrust) da parte dei gruppi principali della Grande Distribuzione Organizzata ( in gergo GDO) quindi supermercati, ipermercati, discount, catene di vendita di prodotti agro-alimentari etc. Secondo quanto emerso dall’ inchiesta i rincari durante il lockdown sarebbero solo il più recente sviluppo di una catena del valore che impoverisce, ricatta, sfrutta, marginalizza e umilia i contadini, i produttori di cibo, gli agricoltori, gli allevatori e i lavoratori della produzione agricola dai braccianti stagionali, siano essi italiani o stranieri, ai “contrattualizzati”, ai piccoli produttori e trasformatori e in alcuni casi anche gli intermediari della filiera agroalimentare. Questa affermazione trova fondamento in alcune cifre: il fatturato annuo della GDO si aggira attorno agli 84 miliardi di euro annui, un bracciante mediamente guadagna 35€ al giorno per una giornata lavorativa di 12 ore. Ai produttori va solo una minima parte della spesa dei consumatori relativa ai prodotti alimentari, si stima che su 100€ di spesa solo 22€ vadano ai produttori agricoli e nel caso dei trasformati su 100€ spesi solo 6€ vengono corrisposti ai produttori. C’è un enorme problema quindi di concentrazione non solo di profitti ma di potere, anche politico, nelle mani della GDO che sottopone quindi i contadini, i produttori agricoli, i lavoratori della filiera agricola a meccanismi di ricatto e di immiserimento che spinge chi produce a vendere sotto costo pur di rimanere sul mercato e non dover buttare il frutto di mesi di duro lavoro. Il prezzo finale di un prodotto alimentare nei banchi dei supermercati può raggiungere un rincaro di oltre il 500% mentre il produttore mantiene dei prezzi stabili e nella maggior parte dei casi al di sotto dei costi di produzione. Gli esempi da fare sarebbero molti ed è inutile elencarli in questa sede. Ciò che però è importante è che progetti di economia solidale come quello del nostro Gruppo di Acquisto Solidale, ha fatto propria ormai da tempo questa consapevolezza: il prezzo del lavoro contadino, il giusto reddito per chi produce il nostro cibo, la qualità dei prodotti che consumiamo e le esigenze dei consumatori possono trovare una via che non implica lo sfruttamento, la scarsa qualità del cibo e dei costi che producono profitti solo per pochi big dell’economia. Esperienze come quella dei Gruppi di Acquisto Solidali rappresentano un’alternativa praticabile che restituisce dignità ai lavoratori e rimette al centro pratiche reali di socialità, solidarietà, consapevolezza e protagonismo sia dei produttori che dei consumatori. Nessun attore in questi circuiti rappresenta un numero, un soggetto sfruttabile o mero portatore di profitti, nessun produttore è solo un produttore e nessun consumatore è solo un consumatore, siamo tutti parte di un processo che ci riconnette e restituisce dignità di esseri umani, di persone che hanno bisogni, sogni, ambizioni, aspettative, problemi, proposte concrete e soluzioni, ci rende parte di una collettività in cui nessuno vale meno di altri, in cui la giustizia è una pratica sociale, seppur perfettibile, inalienabile.

rete Utopie Sorridenti – GAS Cosenza

La puntata di Presa Diretta

https://www.raiplay.it/video/2020/10/Presa-Diretta—Il-prezzo-ingiusto-138769ab-8d5b-4523-bf0e-5a9e142bb36c.html?fbclid=IwAR3mmpUcFLWjyVle_fXxcuDz19-PI5WKOntXvFBdjik8ejgNViATmg8Zft8

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