Mentre qualche centinaio di famiglie reggine attendono l’assegnazione, il cambio e la manutenzione dell’alloggio, la Commissione comunale servizi sociali, attraverso l’audizione della Dirigente e del Consigliere delegato del settore alloggi popolari, avrebbe “scoperto” nel settore Erp “uno scenario inquietante” e “misteriose responsabilità” per le quali si è deciso di istituire una Commissione comunale di inchiesta. Strano che tutto ciò avvenga dopo cinque anni di Amministrazione Falcomatà, alla vigilia delle elezioni comunali e in periodo post lockdown da Covid -19.
La Commissione servizi sociali forse non ricorda che il Consiglio Comunale, su richiesta delle associazioni, nel febbraio 2017, ha deliberato una serie di provvedimenti per la “legalizzazione” del settore Erp. L’Amministrazione Falcomatà, nel silenzio assordante di tutti i consiglieri comunali, non ha di fatto applicato integralmente nessuno dei provvedimenti decisi dalla massima Assemblea.
Le responsabilità, quindi, sono certo inquietanti ma, almeno in parte, per nulla misteriose. È infatti fin troppo chiaro che le scelte amministrative in questi anni hanno perpetuato l’inerzia nel settore alloggi popolari.
In 5 anni l’Amministrazione Falcomatà ha gestito il settore Erp con sette dirigenti diversi, due consiglieri comunali delegati, un’Assessora rimasta in carica per soli sette mesi e, soprattutto, lasciando che, in seguito ai pensionamenti con quota 100, il settore rimanesse scoperto di funzionari esperti. Oggi nel settore Erp, che dovrebbe gestire 7000 alloggi popolari e garantire con varie pratiche e la collaborazione di altri settori il diritto alla casa per le famiglie con reddito basso, lavorano, oltre alla Dirigente ad interim, impegnata anche con il settore Legale, solo tre funzionari che non hanno alcuna esperienza in questo ambito.
Questo triste quadro è frutto di una scelta dell’Amministrazione Falcomatà e non certo di “misteriosi soggetti” che, qualora ci fossero, sarebbe bene che venissero assicurati alla giustizia, senza troppe cerimonie mediatiche. Gestire un settore tanto complesso e importante senza un assessore, definisce la volontà dell’Amministrazione di dismettere il settore e negare il diritto alla casa alle famiglie a basso reddito.
Per quanto riguarda il personale, è vero che è sottodimensionato in tutti i settori comunali ma in nessun altro settore è accaduto che tutto il personale andasse in pensione senza che venissero prese le misure minime per garantire le attività essenziali.
Nel 2018 l’Amministrazione Falcomatà decise di realizzare il progetto Ex Polveriera. Nonostante il sottodimensionamento del personale, costituì un gruppo di lavoro operativo che, in 4 mesi, con la collaborazione delle associazioni, assegnò alloggi a 16 famiglie. Lo stesso gruppo poteva essere impegnato per tutte le attività principali del settore Erp, per garantire l’assegnazione degli alloggi alle famiglie, i cambi alloggio e le manutenzioni. Ma il 27 settembre 2018 il gruppo di lavoro non era più attivo, ancora prima che si completasse il progetto dell’ex Polveriera.
A tutto questo si deve aggiungere una serie di fatti che completano la volontà politica dell’Amministrazione di dismettere il settore. Nel 2016 il Consiglio Comunale ha stornato il finanziamento di 11 milioni di euro del Decreto Reggio, destinato a nuovi alloggi da assegnare. Lo decideva mentre centinaia di famiglie reggine attendevano l’assegnazione di un alloggio, tra le quali le mille famiglie vincitrici del bando 2005.
Grazie ad una petizione popolare, presentata il 18 febbraio 2019, con 534 firme, il finanziamento è stato ripristinato nel settembre 2019. Da questa data l’operazione è ferma perché si attende la risposta del Ministero delle Infrastrutture, ma non si sa se l’Amministrazione la stia sollecitando.
Sul grande patrimonio di circa 7000 alloggi popolari (comunale ed Aterp), che dovrebbe garantire anche con il turn-over il diritto alla casa alle famiglie a basso reddito, il Comune non effettua, come previsto dalla legge regionale, le azioni di necessario controllo attraverso le verifiche sulla permanenza dei requisiti degli assegnatari, le decadenze e le riassegnazioni.
Non sarebbe azzardato affermare che il Comune ha abbandonato il patrimonio ERP nelle mani di coloro che lo utilizzano per i propri interessi. Perfino gli assegnatari di alloggi Erp che si sono comprati una casa di proprietà, rimangono stabilmente nell’alloggio popolare che dovrebbe essere invece assegnato a chi non ha la possibilità di affittare una casa e tantomeno di comprarla. Il diritto alla casa viene negato dall’Amministrazione anche non garantendo la manutenzione degli alloggi ed i cambi alloggio previsti dalla normativa regionale che per quest’ultima pratica non è applicata dal Comune di Reggio Calabria da 24 anni. Per le emergenze abitative, dopo l’approvazione del regolamento comunale nel gennaio 2018 ancora oggi non è stata pubblicata la graduatoria delle 300 domande presentate.
Ma le emergenze dovrebbero avere risposte tempestive. Servirebbero altri elementi per definire le responsabilità esistenti?
La Commissione servizi sociali, oltre alla Commissione di inchiesta, proporrà la costituzione di una task force per affiancare il personale Erp. Questa è l’unica decisione che, a nostro parere, ha senso. Ma questa azione è stata già decisa dal Consiglio Comunale con la delibera del febbraio 2017 e negli ultimi tre anni è stata annunciata continuamente dai Consiglieri delegati senza mai attuarla. Non sarebbe stato meglio costituirla, farla operare e dopo annunciarla?
Ad ogni modo, alla luce delle dichiarazioni del presidente Ruvolo, siamo certi che non si tratti solo di campagna elettorale e nei prossimi giorni la task force sarà costituita e operativa. La speranza è l’ultima a morire.
Osservatorio sul disagio abitativo – Reggio Calabria