Il COMITATO PACCO ACQUATICO, formato dagli ex lavoratori e fornitori del parco, si è rivolto al Comune di Rende per tentare di risolvere l’annosa vicenda degli stipendi non ancora pagati. A distanza di poco meno di un mese, da quando cioè una delegazione del comitato è stata ricevuta dal primo cittadino, ci è stato fatto intendere che il Comune di Rende (CS) non vuole, non sa o non può intervenire. La notizia non ci lascia sorpresi. Dopotutto non siamo stati alle dipendenze comunali e quindi il Sindaco, più che chiamare l’amministratore della società e dirgli di occuparsi della faccenda, non può far nulla. Sappiamo, per esperienza diretta, che è tempo perso parlare con i gestori del parco. È per questo che, giorno 20 maggio 2020 (per alcuni di noi, significa un anno esatto da quando abbiamo iniziato a lavorare e non percepire stipendio), abbiamo inviato la diffida alla società parco acquatico S. Chiara, PASC 4.0 SRL, ed a tutti i soggetti interessati. Avremmo dovuto farlo prima, molto prima del lockdown causato dalla pandemia, ma abbiamo sperato in una soluzione diversa. Abbiamo già avviato i contatti con l’ispettorato del lavoro ed aspettiamo, quindi, le procedure ed i tempi necessari. Continueremo ad informare l’opinione pubblica sulla vicenda, attraverso la pagina ufficiale del PACCO ACQUATICO su FB. Informeremo anche attraverso i giornali e le televisioni. Faremo manifestazioni pubbliche chiedendo l’aiuto ed il supporto di altri comitati, associazioni, sindacati o semplici dipendenti che si trovano costretti ad affrontare, magari da soli, una situazione simile alla nostra. Non sarebbe la prima volta e non sarà di certo l’ultima. Quello che è certo è che, da qui in avanti, saremo al fianco di chi vorrà, come noi, mostrare TOLLERANZA ZERO nei confronti di soggetti che hanno poco a che fare con il concetto di imprenditoria e che mostrano totale assenza di onestà morale e correttezza intellettuale. Il lavoro è sacro e la dignità lo è parimenti Un’azienda può attraversare momenti di crisi, ma non è quello che è accaduto o accade, all’interno delle mura del parco acquatico Santa Chiara. Gli ex lavoratori del parco e le aziende che hanno fornito lo stesso di beni e servizi, hanno contribuito, nella prima stagione di apertura ed in poco più di due mesi, all’incasso di quasi 350.000 euro. sentirci dire che non ci sono soldi ma solo debiti nonostante non siano state pagate utenze, fitti, fornitori e stipendi, è una barzelletta che non fa più ridere. Aldilà della leicità delle nostre richieste, vogliamo ricordare che la struttura è costata oltre 20 milioni di soldi pubblici. Pensiamo meriti più serietà e rispetto.
Comitato Pacco Acquatico 22 maggio 2020