di Vincenzo MILIUCCI
Con grande dispiacere e cordoglio apprendo della morte di Nicola Caracciolo, con il quale ho condiviso vari aspetti della battaglia ambientalista e contro l’energia padrona nel nostro Paese.
Stimato e coerente compagno di lotta, la nostra conoscenza risale all’autunno del 1976 quando iniziarono a svilupparsi in Maremma le prime iniziative contro la costruenda centrale nucleare di Montalto di Castro, compreso il blocco ferroviario alla stazione di Capalbio, dove fummo poi tutti assolti “per aver agito in stato di necessità“.
Da lì l’incontro fecondo di Nicola con i compagni del Comitato Politico Enel e dell’autonomia operaia romana, con i quali si diede avvio di massa all’epopea vincente contro il nucleare che divampò in tutta Italia e nell’arco di un decennio tra manifestazioni,campeggi, blocchi delle centrali e dei cantieri,occupazione di strade e ferrovie,scontri con le forze dell’ordine, feriti, arresti, processi ed infine il vincente Referendum del 1987 (post Cernobyl) che sancirono primi al mondo “la fine del ciclo dell’energia nucleare“.
Con Nicola e i comitati locali, non ci siamo più persi di vista, ritovandoci di volta in volta sia per motivi di amicizia, sia per contribuire ad agitare e risolvere vicende ambientali “quali il contrasto all’autostrada in Maremma“, o di sopravvivenza “contro la guerra e i missili nucleari in Italia“, sia come testimonianza nei vari Dossier televisivi che hanno avuto Nicola come autore. Partecipazione con la quale Nicola ci ha ripagato venendo a testimoniare a nostro favore nel “processone per associazione sovversiva” che vedeva coinvolti i compagni dell’autonomia operaia romana e negli ulteriori processi antinucleari che ci hanno visti sempre assolti.
Con Nicola, puntuali ci siamo riproposti nel 2010 quando il governo Berlusconi decideva il ritorno al nucleare. Dalla Maremma a tutti i territori designati a nuove centrali nucleari abbiamo alacremente riavviato una appassionata campagna popolare che ci ha portato a stravincere una seconda volta nel Referendum del 2011, insieme al Movimento per l’acqua e i beni comuni.
La successiva fotografia che ci eternava sorridenti davanti ai cancelli della centrale di Montalto di Castro chiusa al nucleare, era il sugello di un sodalizio speso a difesa dell’umanità da uno dei massimi fattori di distruzione dell’ecosistema Terra, oltre le armi nucleari e batteriologiche.
Ora la dipartita di Nicola, che mi addolora ed insieme mi mette davanti le immagini dei nostri trascorsi, ricavandone un’affettuosa e struggente maliconia.Addio Nicola, avrai un posto speciale nei miei ricordi.
Alla tua cara Rossella, il cordoglio e la vicinanza mia e dei compagni antinucleari.