L’emergenza sanitaria e la sostanziale quarantena imposta a tutto il popolo italiano ci porta a riflettere con maggiore attenzione anche sui percorsi e sulle iniziative intrapresi a livello locale per la ripubblicizzazione della gestione del servizio idrico o anche per impedire il procedere della sua privatizzazione.
Siamo consapevoli delle difficoltà di volta in volta incontrate e che da anni è in atto una progressiva espropriazione di ogni democrazia di prossimità, attraverso la esternalizzazione di ogni servizio e funzione pubblica.
Siamo altresì coscienti del progressivo svuotamento dei poteri delle assemblee elettive e delle istituzioni democratiche il quale avviene per responsabilità delle stesse autorità pubbliche le quali, di fatto, stanno promuovendo la propria dissoluzione, dimostrando come da tempo il “pubblico” abbia progressivamente trasformato la propria funzione da garante dei diritti e dell’interesse generale a facilitatore dell’espansione della sfera d’influenza dei grandi interessi finanziari sulla società.
Nonostante questa consapevolezza non intendiamo fare un passo indietro e proseguiamo la nostra battaglia per una gestione pubblica e partecipativa dell’acqua.
Come movimento per l’acqua negli anni abbiamo vivificato strumenti di democrazia istituzionale come la legge e le delibere di iniziativa popolare e il referendum perché convinti che la democrazia sia partecipazione.
A maggior ragione in un momento così drammatico per l’emergenza sanitaria, in cui le libertà personali sono fortemente limitate, è necessario che non si compiamo accelerazioni di nessun tipo, né da parte degli Enti Locali né delle società a totale partecipazione pubblica, per quanto concerne decisioni sulla gestione del servizio idrico.
Diffidiamo pertanto dal procedere in assenza di possibilità di una serena partecipazione delle comunità locali a decisioni che attengono a servizi essenziali e che rischiano di ipotecare il futuro.
La soluzione, peraltro, sarebbe già pronta. Basta approvare quanto prima il nostro testo di legge sulla ripubblicizzazione dell’acqua che da mesi e mesi viene tenuto bloccato senza giustificazione in Commissione Ambiente della Camera.
Perché oggi più di ieri vale il nostro slogan: si scrive acqua e si legge democrazia!
Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua