Come movimento per l’acqua ci teniamo ad esprimere la nostra solidarietà e vicinanza alle lavoratrici e ai lavoratori che continuano a lavorare, nonostante l’emergenza sanitaria, al fine di garantire servizi e beni indispensabili ed essenziali.
Ci associamo alle tante denunce rispetto al fatto che sono ancora moltissimi i luoghi di lavoro in cui non vengono rispettate le minime condizioni di sicurezza per la salute, sia nelle fabbriche che nei presidi ospedalieri, che negli uffici.
Sosteniamo con forza le mobilitazioni previste per oggi 25 marzo a seguito dell’indizione dello sciopero generale da parte di USB e dello sciopero dei metalmeccanici (FIOM, FIM e UILM) in Lombardia, Lazio e altri territori del nord Italia.
Le ragioni alla base della protesta sono sacrosante e attengono al rispetto del diritto alla salute per le lavoratrici, per i lavoratori e per la collettività.
Chi non svolge attività indispensabili ha il diritto di restare a casa.
Ci teniamo a stigmatizzare il comportamento di Confindustria che, avendo sostanzialmente imposto la sua linea nella definizione delle tipologia di attività che devono proseguire, ha dimostrato ancora una volta di avere i profitti come unico faro.
Ci teniamo altresì a stigmatizzare l’atteggiamento del Governo e dei mass media che, concentrando quasi esclusivamente la loro azione e comunicazione sulla colpevolizzazione dei comportamenti individuali, dimostra la subalternità ai poteri forti e punta a rafforzare la solitudine competitiva ponendo così le basi per il consenso nei confronti di eventuali ulteriori misure restrittive delle libertà personali.
Ma soprattutto un atteggiamento del genere, evitando di aggredire i punti cruciali, oltre a rendere inefficace la lotta alla diffusione del contagio, punta a sottacere le reali responsabilità e le cause profonde dell’emergenza sanitaria che vanno individuate nei tagli fatti al sistema sanitario, nelle modalità estrattiviste di produzione dei beni, tanto nell’industria quanto in agricoltura.
A tal proposito va denunciato come in questa situazione emergenziale tutte le attività concernenti la difesa, comprese le fabbriche di armi, sono state ritenute indispensabili e nel tempo questo settore non ha mai subito una riduzione dei finanziamenti statali bensì un loro incremento.
Per tutti questi motivi il movimento dell’acqua si schiera al fianco delle lavoratrici e lavoratori e ribadisce sin da subito che lo sarà anche in futuro laddove l’assenza di sicurezza sui posti di lavoro dovesse rendere indispensabili ulteriori mobilitazioni.
Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua