Purtroppo la Calabria piange la prima vittima di Covid-19. Una morte che forse si sarebbe potuta evitare se, alle prime segnalazioni di sintomi da parte del defunto dipendente comunale di Montebello Jonico, si fosse proceduto ad effettuare un tampone e non invece eseguirlo quando non c’era più nulla da fare, come poi avvenuto.
L’indicazione di effettuare i tamponi solo a soggetti sintomatici che hanno avuto contatti a rischio o che provengono da aree a rischio non è più sufficiente e questo caso è ulteriore conferma di ciò.
Bisogna allargare la gamma di soggetti che necessitano di test diagnostici e di screening, e bisogna rendersi immediatamente conto che oltre ai posti letto di terapia intensiva servono urgentemente tecnici di laboratorio per analizzare poi i campioni raccolti.
Ma il problema dei tamponi non riguarda solo i pazienti. In questi giorni si organizzano flashmob per celebrare lo sforzo quotidiano contro il coronavirus da parte degli operatori della Sanità. Eppure quegli stessi operatori a Melito Porto Salvo denunciano di non aver avuto la possibilità di effettuare il tampone di controllo, così come i parenti della vittima. Medici e infermieri che continuano a lavorare nonostante l’assenza dei DPI, mascherine e guanti che latitano proprio in quegli ambienti, in quelle corsie dove dovrebbero essere sempre presenti. Medici e infermieri che continuano a lavorare in quel Pronto Soccorso di Melito Porto Salvo dove è stato riscontrato il caso di positività. È stato sempre lo stesso personale sanitario, ci risulta, a procedere alla sanificazione dell’area con i prodotti a loro disposizione: ci auguriamo che tali prodotti fossero idonei per una efficace disinfestazione.
Questa morte ha scosso tutto il territorio e si sta diffondendo il timore di nuovi contagi nel Comune di Montebello Jonico e soprattutto in Contrada Masella dove la vittima risiedeva. Come USB chiediamo l’intervento immediato delle istituzioni preposte per attivare azioni di screening della popolazione di quel comprensorio e ogni altra iniziativa capace di evitare che il Covid-19 possa ulteriormente diffondersi. All’Asp inoltre chiediamo un resoconto ufficiale dei fatti riguardanti questa tragedia e che eventualmente prenda i provvedimenti del caso.
USB REGGIO CALABRIA