Reggio Calabria – Ieri, nel corso di un’importante iniziativa che si è tenuta al Grande Ospedale Metropolitano, le principali autorità locali hanno voluto rassicurare tutta la cittadinanza, garantendo che il territorio è pronto ad affrontare l’emergenza coronavirus.
Questo non può che naturalmente farci piacere, ma ai vertici della sanità calabrese vorremmo chiedere anche a quale prezzo? Su chi e per quanto tempo dovrà gravare questo stato di emergenza?
Spieghiamo meglio il senso di questi interrogativi.
Nei giorni scorsi è stato disposto il blocco dei congedi per i dipendenti dell’Azienda Ospedaliera, proprio per essere pronti ad affrontare l’acuirsi dell’emergenza sanitaria.
Il dato paradossale è che, nonostante sia noto come la pianta organica del GOM sia inadeguata, nonostante i turni massacranti che già gli operatori svolgono, nonostante le mille peripezie che bisogna affrontare per dare risposte a chi ha bisogno di cure, si attua il blocco dei congedi e nulla si fa per impedire che vadano a casa circa 70 unità lavorative.
È arrivata la fatidica data del 29 febbraio infatti e non è arrivata nessuna proroga per i contratti a tempo determinato, a Reggio come nelle altre provincie calabresi.
Altro che affrontare l’emergenza coronavirus quando c’è il rischio di paralisi di interi reparti del principale riferimento sanitario per il sud della Calabria!