In Italia, Terra dei Fuochi, delle Navi dei Veleni, delle ferriti di zinco, delle discariche abusive, c’è un’assoluta emergenza collegata a disastri ambientali. Fino ad oggi la gestione delle bonifiche è stata soggetta a meccanismi elefantiaci, con una lentezza burocratica inverosimile.
Per questo il Ministro dell’Ambiente Costa ha pensato di accentrare la burocrazia in una Direzione Generale che si occupa esclusivamente delle bonifiche. Fino al 31 dicembre, afferma il Ministro in una sua nota diramata sui social, chi si occupava di bonifiche aveva anche la responsabilità del dissesto idrogeologico e della tutela delle acque e depurazione. Un lavoro enorme!
Alcuni passi si sono stati fatti per le emergenze riguardanti i siti nazionali di competenza del ministero dell’Ambiente ma la mole aumenta a dismisura se consideriamo i siti di interesse regionale.
La Calabria è interessata da varie vicende a cui dovrebbe dedicare particolare attenzione, tra le quali si richiamano:
– SIN di Crotone-Cassano-Cerchiara;
– Rifiuti interrati nel bacino del Fiume Oliva (CS);
– Monitoraggio dell’area marino costiera Punta Pellaro – Brancaleone;
– Cava di Giammassaro di Motta san Giovanni (RC);
– Discariche dismesse e abusive rientranti nel Piano delle Bonifiche;
– Invasi della ex Legnochimica e dell’ex Incenritore nella zona industriale di Rende (CS)
Solo per citarne qualcuna.
Per questo, continua la nota del Ministro, “c’è un lavoro enorme da fare, l’interlocuzione con enti locali, con aziende che hanno inquinato, con i territori, e ora abbiamo lo strumento giusto. Solo mettendo in campo una task force dedicata ESCLUSIVAMENTE alle bonifiche possiamo portare a casa i risultati che il Paese chiede in alcuni casi da decenni. Stiamo costruendo un ministero più forte, più competente e specializzato, ed è il miglior modo per affrontare tutte le sfide che abbiamo davanti.”
Speriamo che dai proclami si passi rapidamente ai fatti!
MALANOVA VOSTRA!