Due giornate importanti nella città di Cosenza hanno messo in rilievo che ancora scorre molto sangue nelle vene dell’indomito popolo bruzio. Due giornate vicine temporalmente che hanno scandito un forte NO collettivo ad una politica fatta di disprezzo verso l’altro, esclusione, emarginazione e preclusione del dissenso democratico ed un forte SI per immaginare un nuovo sistema politico ed economico che sia attento alla madre terra, ai diritti umani e degli animali, alle disparità di genere, alla dignità di tutte le persone.
Alla fine, ci permettiamo di osservare, le due manifestazioni hanno rappresentato in realtà due grandissimi SI. Il primo Si è quello espresso contro i tanti NO dell’ex ministro fannullone dell’inferno e della paura. No agli sbarchi, No agli altri essere umani, No alla libera mobilità tra le nazioni del globo, costruzione di muri e recinzioni in fili spinato, No alla solidarietà globale per una politica della piccola nazione che prova ad imporre i propri interessi su e contro gli interessi di tutti gli altri popoli. Questa la ricetta egoistica del cosiddetto sovranismo, si salvi chi può, resti indietro chi non ce la fa.
Cosenza il 24 settembre ha detto invece un grande SI, un unico grande abbraccio di tanti cittadini, madri, padri, bambini, associazioni, movimenti. Nessuno escluso. Fianco a fianco gli Ultras del Cosenza e i quartieri popolari, i centri sociali e l’associazionismo cattolico, semplici cittadini che ci hanno tenuto a dire no alla barbarie con i loro corpi in piazza, i loro cartelli le loro voci. Alla fine SI, l’ex ministro della paura è stato stutato dal coraggio delle moltitudini bruzie.
Ma non è finita qui. Un altro grande SI oggi, 27 settembre, un venerdì per il futuro. Le strade sono un’altra volta state invase da tanti giovanissimi colorati e decisi, muniti di cartelloni variopinti, palloncini e striscioni che esprimevano una grande verità: “Cambia il sistema, non il clima”!
Le nuove generazioni con il loro moto ondoso hanno rotto gli argini e smascherato le ipocrisie di un sistema fondato sulla speculazione fine a se stessa, fatta di prodotti inutili e dannosi, di plastica e rifiuti non riciclabili e tossici. Ma non si sono limitati a dire alle generazioni precedenti che hanno fallito su tutta la linea, hanno chiesto con forza il diritto al loro futuro, hanno tracciato un nuovo paradigma che non tenga conto più solo dell’arricchimento individuale ma del benessere globale capace di combinare il diritto ad una vita dignitosa e la tutela della casa comune chiamata Terra.
Una settimana, dunque, che impone un immenso SI alla vita contro i tanti NO imposti dalle élite che governano questo mondo al solo scopo di sfruttarlo e spolparlo a loro privato uso e consumo.
Se questa marea umana che ha solcato le strade di tutto il mondo continuerà a crescere in numero e consapevolezza sarà sempre più difficile ignorarne il messaggio.
MALANOVA VOSTRA!
fussa ca fussa ra vota bona!