A distanza di sette anni dal memorabile 2 agosto 2012 che squarciava il muro delle menzogne sulla fabbrica della morte dovremmo esserci lasciati alle spalle quel sistema che ha portato al soffocamento del territorio e della comunità, sottraendo linfa dal tessuto sociale nei decenni precedenti. Dovremmo aver conquistato qualcosa in questi sette anni. Dovremmo! Invece il risultato più evidente è che contiamo nove morti sul lavoro, migliaia di vite minacciate o già spazzate via dalle malattie e abbiamo perso tutti i posti di lavoro di chi ha alzato la testa! Dunque non c’è stata nessuna luce fissa proveniente da quello squarcio, ad oggi nessuna certezza sul futuro da costruire, se non quella che custodiamo dentro di noi: nonostante tutti i rischi corsi, dagli errori alle perdite, con tutta l’ostinazione che ci ha accompagnati, dalle denunce agli eventi, dagli incontri agli scontri, noi siamo sempre certi di voler lottare per i diritti di tutti e contro ogni ricatto, ancora oggi ad ogni prezzo.
Perché il nodo IlvaMittal è il cuore di una posta ben più alta che comprende tutta Taranto e tutti i tarantini. Un assedio di Stato più che un insediamento industriale, Eni, Marina Militare, cementificio e discariche, lo sappiamo e lo diciamo da sempre. Terra buona per i rifiuti.
Abbiamo pensato perciò ad un 2 Agosto di confronto con le altre realtà di lotta che nel paese affrontano le stesse logiche perverse di sviluppo economico ormai insostenibile, un 2 Agosto di approfondimento del tema dei diritti, in una fase in cui legalità e legittimità sono condotte e concetti messi a gravissimo rischio ma soprattutto abbiamo pensato di costruire un momento di riflessione su Taranto, su una questione industriale e ancora oggi assurdamente meridionale, in cui la coscienza sociale stenta a trovare ragioni di essere, di emergere, di prevalere su uno spasmodico, logorante protagonismo individuale e su distruttive decisioni imposte.
Siamo convinti, a distanza di sette anni, che quel giogo spezzato dalla logica filoaziendale vada rimosso completamente.
Taranto ha bisogno di libertà, come tutto il paese, per rinascere, perché la cultura riprenda respiro e alimenti tutto e tutti, senza esclusi, senza sfruttati, che siano madri o operai, bambini o ragazzi senza scelta. Dobbiamo arrivare a poter decidere di noi, decidere di restare o di partire, secondo i nostri desideri.
Per vivere e non per sopravvivere!
A partire dalle ore 18.00, venerdì 2 Agosto, saremo a Piazzale Democrate, insieme a:
– MICHELE CARDUCCI – Professore ordinario di diritto costituzionale comparato presso Unisalento e coordinatore del Centro di Ricerca Euro Americano sulle Politiche Costituzionali (CEDEUAM)
per parlare di diritto umano ad un clima sicuro, di diritto di “restanza” e di orientamenti giuridici miranti all’armonia con l’ambiente. Scopriremo prospettive inedite e le enormi diffidenze che suscitano proprio perché mettono in pericolo interpretazioni consolidate e vantaggiose solo per alcuni soggetti sociali.
ENZO DI SALVATORE – Professore ordinario di Diritto Costituzionale presso l’Università degli Studi di Teramo, membro associato dell’Istituto di Studi sui Sistemi Regionali Federali e sulle Autonomie “Massimo Severo Giannini” di Roma (ISSiRFA – CNR) che ci presenterà il testo di Piero Calamandrei “L’avvenire dei diritti delle libertà”. Insieme proveremo a tracciare il nesso fra negazione della libertà e devastazione dei territori.
ELENA PAPADIA – Avvocato del foro di Lecce, MammaNoTap, autrice del dossier sulla criminalizzazione dei movimenti salentini “Defend the defenders of the Earth”. Indagheremo le dinamiche repressive cercando di individuare le azioni e le reazioni, simili e comuni.
LAURA CORRADI – Studiosa, attivista, eco-femminista, ricercatrice all’Università di Calabria. Approfondiremo la relazione fra salute e ambiente, con particolare riferimento al suo testo “Le nuove amazzoni: il movimento delle donne contro il cancro al seno”
CHRISTIAN RAIMO – Scrittore, giornalista, insegnante e, da un anno, assessore alla cultura del III municipio di Roma. Dice di venire ad ascoltarci e sappiamo bene se Taranto ha bisogno di uditi al di sopra delle parti e soprattutto al di sopra delle ipocrisie nazionali e mediatiche. Noi, dal canto nostro, siamo intenzionati a farci illustrare una visione sociale e politica che ci stimola e ci convince.
Nell’appuntamento skype durante #unomaggioliberoepensante si è appena accennato a quella modalità di concepire e vivere la cosa pubblica, nell’apparato pubblico, che sia scuola o circoscrizione, negli aspetti della denuncia e della proposta, che condividiamo pienamente, modalità che nel nostro piccolo proviamo a realizzare con i nostri studenti, nei nostri quartieri e contro i piani alti.
Le compagne e i compagni di
#MammeNoTap
#MovimentoNoTap
#StopBiocidio, #NoTav, #OsservatoriopopolareVald’Agri, #CoordinamentocalabreseAcquaPubblica, #FFFCosenza, #CoordinamentoTerritorialeDecidiamoNoi
#RASPA, #ASudOnlus, #SiamoAncoraInTempoRomaeLazio
Un incontro su temi importanti, vitali, ma dei quali vogliamo parlare in una prospettiva completamente positiva, piena di progettualità e non di sola speranza. Una cosa un po’ a modo nostro, per ribadire che ci sono azioni possibili, sempre dal basso e per tutti, oltre i grandi eventi.
Potremo rifocillarci con un abbondante aperitivo sociale e tanta buona musica, in questo caso rigorosamente popolare, per sottolineare il legame ai nostri territori. Preparatevi ad ascoltare sonorità partenopee e salentine con
“I Cumpari”
tammorre, tarantelle e canzoni a sentimento da Napoli
I compagni del progetto “Terraross”
nostri generosi sostenitori, immancabili e impagabili (infatti non li paghiamo)
Sarà una chiacchierata, intensa ma distesa, crediamo certamente rigeneratrice, fra chi concretamente applica il concetto di tutela, delle persone e dell’ambiente, alla propria professione o alla propria arte e chi ogni giorno lotta, come noi, con ogni mezzo a propria disposizione, perché quel concetto di tutela sia applicato.
Vi aspettiamo numerosi e curiosi!