L’assemblea dei presenti all’iniziativa sul lavoro: “Il caso emblematico di Italpizza”, svoltasi giovedì 18 luglio al Centro Sociale “Angelina Cartella” di Gallico-Reggio Calabria, esprime massima complicità con i lavoratori e le lavoratrici in lotta, che stritolati tra sfruttamento selvaggio e repressione inusitata, resistono per difendere i loro diritti.
Nel corso dell’iniziativa si è parlato di cosa vuol dire lavoro oggi, di un lavoro sempre più precario, senza tutele e schiavizzato. Di un lavoro che non c’è ma che continua a fare morti, di un lavoro che diviene sottrazione di speranze e non già opportunità di riscatto sociale. Si è parlato quindi del lavoro che diventa offerta al ribasso in termini di sicurezza, di salario e di garanzie, di licenziamenti per delocalizzazione, come alla FRAMA di Novi di Carpi, dove i lavoratori in lotta sono denunziati e criminalizzati dalle forze dell’ordine.
Ampio spazio è stato dato alla discussione circa la repressione durissima ai danni di chi lotta per la difesa dei diritti, specie nei posti di lavoro. Emblematico in questo senso è stato il caso di ITALPIZZA di Modena, azienda leader nella produzione della pizza surgelata, punta di un iceberg fatto di cooperative fasulle, sfruttamento, salari miseri e turni massacranti di cui, tuttavia, poco si parla nei giornali a tiratura nazionale.
Sono lavoratrici e lavoratori, esseri umani, extracomunitari o no, uomini e soprattutto donne che, seppur ricattati, si battono contro condizioni brutali dentro la fabbrica e repressione furente davanti ai cancelli. L’assemblea ha quindi deciso di prendere una posizione a favore degli operai e delle operaie dell’ITALPIZZA che stanno manifestando per i diritti di tutte e tutti, per le garanzie di sicurezza, per la dignità di un lavoro oggi sempre più da schiavi.
Esprimere la solidarietà nei confronti delle lavoratrici e lavoratori in lotta e garantire l’informazione su questa grande battaglia di dignità, censurata dai media, però non ci basta. Oltre alla denuncia dei misfatti l’assemblea invita anche al boicottaggio dei prodotti di un’azienda che non esita a fare profitti stellari facendo passare per il tritacarne i suoi lavoratori.
Lavorare per vivere con dignità. Finché non saranno rispettate le condizioni minime, umane, sosteniamo nel concreto le loro rivendicazioni, invitando tutte e tutti a non acquistare prodotti che hanno all’origine quanto esce dallo stabilimento di Modena. Con il nostro status di compratori critici ed etici, sosteniamo queste lavoratrici e lavoratori in lotta per la difesa dei loro diritti e di quelli di tutti noi.
I PRESENTI ALL’INIZIATIVA DEL CSOA “ANGELINA CARTELLA” SUL LAVORO DEL 18/07/2019.