Uno spettro s’aggira per l’Europa. Un senso di smarrimento si respira nell’aria.
Utilizzando il noto aforisma di Nietzsche contenuto ne “La gaia scienza” potremmo così reinterpretare oggi il racconto dell’uomo folle:
“Avete sentito di quel folle uomo che accese una lanterna alla chiara luce del mattino, corse al mercato e si mise a gridare incessantemente: “Cerco la Sinistra! Cerco la Sinistra!”.
E poiché proprio al mercato si trovavano raccolti molti di quelli che non credevano più nella Sinistra ed avevano votato Salvini ed i 5 Stelle, suscitò grandi risa. “È forse perduta?” disse uno. “Si è perduta come una bambina?” fece un altro. “Oppure sta ben nascosta? Ha paura di noi? Si è imbarcata? È emigrata?” – gridavano e ridevano in una gran confusione.
Il folle uomo balzò in mezzo a loro e li trapassò con i suoi sguardi: “Dove se n’è andata la Sinistra? – gridò – ve lo voglio dire! Siamo stati noi ad ucciderla: voi e io! Siamo noi tutti i suoi assassini! Ma come abbiamo fatto questo? Esiste ancora un alto e un basso? Non stiamo forse vagando come attraverso un infinito nulla? Non alita su di noi lo spazio vuoto? Non si è fatto piú freddo? Non seguita a venire notte, sempre piú notte? Non dobbiamo accendere lanterne la mattina? Dello strepito che fanno i becchini mentre seppelliscono la Sinistra, non udiamo dunque nulla? Non fiutiamo ancora il lezzo della putrefazione politica? Anche gli svariati simboli, delle svariate liste, delle svariate competizioni elettorali si decompongono! La Sinistra è morta! La Sinistra resta morta! E noi lo abbiamo uccisa!
Come ci consoleremo noi, gli assassini di tutti gli assassini? Quanto di piú sacro e di piú possente il mondo possedeva fino ad oggi, si è dissanguato sotto i nostri coltelli; chi detergerà da noi questo sangue? Con quale acqua potremmo noi lavarci? Quali riti espiatòri, quali giochi sacri dovremo noi inventare? Non è troppo grande, per noi, la grandezza di questa azione? Non dobbiamo noi stessi diventare di destra, per apparire almeno degni di essa?
A questo punto il folle uomo tacque, e rivolse di nuovo lo sguardo sui suoi ascoltatori: anch’essi tacevano e lo guardavano stupiti. Finalmente gettò a terra la sua lanterna che andò in frantumi e si spense. “Vengo troppo presto – proseguí – non è ancora il mio tempo. Zingaretti ha ancora da scavare e Renzi ancora da andare verso il centro! Potere al Popolo indietreggiare, Rifondazione riprovare, Rizzo continuare a spaccare!
Si racconta ancora che l’uomo folle abbia fatto irruzione, quello stesso giorno, in diversi sindacati, sedi di partito e centri sociali e quivi abbia intonato il suo Requiem aeternam alla Sinistra. Cacciatone fuori e interrogato, si dice che si fosse limitato a rispondere invariabilmente in questo modo: “Che altro sono ancora questi sindacati e questi partitini, se non le fosse e i sepolcri della Sinistra?”.
Le generazioni politiche che si sono susseguite in alto a sinistra hanno portato all’annichilimento di questo spazio politico-culturale. L’Italia madre del fascismo si è poi liberata per mano dei partigiani ed ha ospitato il più grande Partito Comunista d’Europa. Successivamente alla caduta del muro di Berlino ed alla morte dell’esperimento del socialismo reale con la scomparsa del blocco comunista e la dichiarata “fine della storia”, una sorta di pudore ha portato i dirigenti della sinistra a rinnegare completamene le proprie radici ed a trasformare lo spazio a sinistra in altro. PCI, PDS, DS, PD, con le varianti a sinistra di Rifondazione e Comunisti Italiani che partendo da una rivendicazione di storia e simboli si sono sempre più avviati nella medesima avventura di occultamento attraverso il varo di diversi simboli e “liste civiche nazionali” in un tentativo di fare rete tra le realtà a sinistra di quello che sinistra nel frattempo non era più: il Partito Democratico. Sinistra arcobaleno, Sinistra Ecologia Libertà, Rivoluzione Civile, Lista Tsipras, Sinistra Italiana, Liberi e Uguali. Tutti esperimenti meramente elettorali che hanno avuto genesi qualche mese prima delle elezioni per morire subito dopo. Con fatica riusciremmo a descrivere i programmi e l’identità di questi contenitori e la fisionomia dei tentativi attuali di rinascita a sinistra: Partito Comunista di Rizzo, Potere al Popolo, Sinistra Italiana, Possibile etc. etc..
Una cosa contraddistingue gli attuali schieramenti al governo. Slogan chiari, presenza costante sui media, fluidità della forma “partito”-“movimento”-“lista”, scarsa presenza sul territorio (con le dovute differenziazioni e particolarità) e leaderizzazione. I pentastellati sono quelli della lotta alla casta, alla corruzione, del superamento delle categorie destra e sinistra, dell’uso politico della rete, di Grillo e della Casaleggio. La Lega è quella che dalla proposta federalista anti “Romacentrismo” è poi divenuta quella della svolta sovranista/nazionalista che continua a parlare alla pancia della gente e che non teme di buttare benzina sul fuoco riguardo a tematiche delicate e complesse come migranti, sicurezza, armi o sull’uscita dall’Europa delle banche per la riacquisizione della sovranità nazionale. E’ l’era del Vinci Salvini, delle argomentazioni spot poco articolate e che riducono ad hashtag la complessità del reale, l’era del Vaffaday e del click sulla piattaforma Rousseau.
Non basta demonizzare il “popolo”, non serve appiccicare etichette di “fascismo”, “trogloditismo” o “deviazionismo meridionale”. Quelli che oggi hanno scelto la Lega tempo fa avevano consentito al PD di raggiungere il 40% dei consensi (non erano trogloditi razzisti allora?). Quelli che hanno eletto per tre mandati Lucano a Riace oggi preferiscono la Lega e un Sindaco lombardo.
La “gente” ha scelto tra simboli riconoscibili e con un’identità forte. Dovremmo chiederci qual è l’identità oggi della Sinistra, quale immaginario circonda i suoi simboli, quale cambiamento ci si aspetta dagli attori che oggi la incarnano. Soprattutto quale sinistra? E’ ancora etichettabile così il PD? Quella dell’Arcobaleno, quella di Ingroia e della Rivoluzione Civile, quella di De Magistris, quella di Tsipras o quella che ultimamente si è semplicemente chiamata Sinistra raggiungendo un elettorato che rappresenta l’uno virgola qualcosa percento?
Ma soprattutto quali sono i suoi programmi, i suoi progetti ed i suoi slogan? Al di là dell’apprezzabile e faticoso lavoro svolto da chi in questi anni ha tentato in tutti i modi di mantenere alta la “bandiera rossa” è necessario ora prendersi del tempo. Accantonato l’ennesimo tentativo elettorale è ora di aprire un cantiere permanente che regali una nuova e forte identità a quel fantasma che un tempo aleggiava sull’Europa.
E’ di nuovo tempo costituente, “tempo che i comunisti espongano apertamente in faccia a tutto il mondo il loro modo di vedere, i loro fini, le loro tendenze, e che contrappongano alla favola dello spettro del comunismo un manifesto del partito stesso”. (Manifesto del Partito Comunista)
La Sinistra è morta? Che viva la Sinistra…