Continua la lotta esigendo giustizia per Berta, continua la resistenza indigena del COPINH, continua la solidarietà italiana con le lotte honduregne.
“Giustizia per Berta Caceres”, la leader indigena hondureña assassinata nel marzo del 2016. Tra il 3 e il 9 giugno in Italia una delegazione del COPINH, l’organizzazione che aveva fondato negli anni Novanta. Arrivano in Italia le sorelle Bertha e Laura Zúniga Cáceres, figlie di Berta Cáceres, la leader indigena hondureña, Goldman Prize 2015, assassinata nella sua casa a La Esperanza nel marzo del 2016.
Bertha e Laura saranno nel nostro Paese tra il 3 e il 9 giugno 2019, e nel corso della loro visita – la seconda dopo l’omicidio della madre – andranno a dare continuità alla relazione di solidarietà tra il COPINH e numerose organizzazioni, movimenti e spazi collettivi che da oltre 15 anni in Italia sostengono i movimenti indigeni e contadini in Honduras.
Bertha Zúniga nel corso degli ultimi anni è stata coordinatrice del COPINH, nominata dall’assemblea dell’organizzazione, succedendo alla madre. Lei e la sorella Laura porteranno la propria testimonianza delle lotte delle comunità lenca del COPINH, che nonostante l’omicidio di Berta Caceres non sono cessate: parleranno di criminalizzazione e repressione, quella portata avanti dal governo illegittimo che regge l’Honduras, e racconteranno della loro lotta per ottenere giustizia per Berta, e dei tentativi di infangare la memoria della madre.
Sette degli otto imputati per l’omicidio di Berta Cáceres sono stati condannati lo scorso 29 novembre, e fra questi alcuni ex membri dell’esercito e persone legate alla società costruttrice della centrale idroelettrica di Agua Zarca, la DESA. Secondo la famiglia e il COPINH, però, la sentenza non soddisfa l’esigenza di giustizia, in quanto non sono stati tuttora processati gli autori intellettuali dell’omicidio, i mandanti di un delitto che – com’è riconosciuto dalla recente condanna – è direttamente legato alla lotta contro il progetto idroelettrico Agua Zarca.
Berta Cáceres continua ad essere fonte di ispirazione in tutto il mondo, con le sue lotte, le sue parole e i suoi pensieri. “Vogliamo ricordarvi che questa situazione non riguarda soltanto l’Honduras, ma tutti i popoli del mondo -diceva-. Dobbiamo fare una lotta davvero tenace, molto forte… e costruire a livello internazionale una rete che faccia il bilancio dell’importanza che ha la lotta di base, comunitaria, della resistenza del popolo honduregno, con tutte le sue sfide, i suoi compiti, così come siamo. “
Il tour italiano di Bertha e Laura Zúniga Cáceres toccherà le città di:
Bolzano (3 giugno) Los Quinchos, la Biblioteca Culture del Mondo e il Collettivo Italia Centro America
Padova (4 giugno), Berta – Casetta del Popolo, Rete in difesa del Popolo Mapuche e il C.I.C.A
Padova e Venezia (5 giugno) Ya basta Edy Bese e lo Spazio LOCO
Milano (6 giugno), Berta Vive Comitato Milano, Festival dei Diritti Umani e il C.I.C.A.
Cosenza (8 e 9 giugno). GAS Cosenza
I dettagli degli incontri saranno pubblicati a breve.
Informazioni, notizie ed analisi sul caso di Berta Cáceres: https://berta.copinh.org/
http://www.puchica.org/honduras-giustizia-insapore/
http://www.puchica.org/honduras-i-mandanti-dellassassinio-dellattivista-berta-caceres-restano-impuniti/
http://www.puchica.org/le-rivoluzioni-di-berta/
“COPINH, ribellione indomabile”, https://www.youtube.com/watch?v=sHxe953Nsko
Sabato 8 giugno ore 18 @ Piazza XI Settembre
“Il tempo è scaduto. Taranto non è l’Ilva”
Incontro pubblico con l’Assemblea Permanente Taranto Libera
La grande marcia del 23 marzo a Roma per la salvaguardia dei territori e contro le grandi inutili opere imposte, il confortante percorso dei Fridays for Future che, in nome della difesa del clima, sta coinvolgendo migliaia di giovani in tutto il mondo, la miriade di lotte territoriali contro nocività, devastazioni, abusi e speculazioni, ci restituiscono il quadro di un Paese stanco di veder morire i propri cari, distruggere le proprie città, avvelenare il futuro dei nostri figli.
Il 4 maggio scorso, a Taranto, un grande corteo nazionale ha, con rabbia e determinazione, circumnavigato quel mostro chiamato Ilva. In migliaia, da tutta Italia, hanno manifestato per l’immediata chiusura dell’impianto che, da anni, sta vessando la popolazione tarantina. L’Ilva, quindi, non è un problema solo tarantino, ma di tutta Italia, è l’emblema del drammatico livello di aggressività cui può giungere il sistema capitalistico, che sfrutta, affama, avvelena, produce morte.
Per questo, crediamo che, oggi più che mai, sposare questa battaglia e discutere pubblicamente di territorio e ambiente, sia più che mai necessario e urgente. E lo faremo con i diretti interessanti, con le compagne e i compagni dell’Assemblea Permanente Taranto Libera. Sarà un’occasione importante, per tutta la città, di confronto, discussione e rilancio, perché i veleni circondano indisturbati anche i nostri territori, dalla Legnochimica di Rende alla discarica di Celico, solo per citare alcuni tristi esempi.
Adesso basta, sui corpi e sui territori vogliamo decidere noi!
Cpoa Rialzo