Il governo argentino ridusse a pochi pesos le somme di denaro che si potevano ritirare dalle banche perché il Ministro dell’economia Domingo Cavallo voleva togliere il denaro degli argentini e consegnarlo al Fondo Monetario e alle altre istituzioni della finanza globale.
Nessuno poteva ritirare i suoi soldi dalle banche, la fame aleggiava sulle strade di Buenos Aires, qualcuno macellava il cavallo. Gli erroristi organizzavano manifestazioni con forchettone di latta gridando: Comemos Comemos.
Il 19 dicembre centinaia di migliaia di persone scesero nelle strade gridando “Que se vajan todos”, il presidente Fernando de la Rua dichiarò lo stato di assedio, ma fu costretto a dare le dimissioni il giorno dopo da una folla inferocita che riempiva le strade della città. Il successivo presidente Adolfo Rodriguez Saa, tenne il potere per pochi giorni poi fu costretto a salire su un elicottero che stava parcheggiato sul tetto della Casa Rosada e a fuggire mentre dalle strade intorno disoccupati studenti lavoratori donne lo salutavano con un boato.
Sulla faccenda dell’elicottero ci torneremo perché è ritornata di gran moda negli ultimi tempi.
La città era insorta, le fabbriche abbandonate dai padroni vennero occupate dai lavoratori, un hotel cinque stelle in Avenida Corrientes, occupato da camerieri con le maniche rimboccate era diventato il quartier generale dell’insurrezione, in ogni quartiere si creavano comitati di autogestione, il potere insurrezionale vinceva in Argentina, e negli anni seguenti il rifiuto di ogni rappresentanza politica permise alla società di autorganizzarsi. Ancora oggi quel che è vivo, quel che è solidale, quel che è efficiente in Argentina è nato dalla insurrezione di dicembre. Anche il mercato biologico dove vado a mangiare le empanadas è stato occupato in quei giorni e per il momento resiste.
Durante i giorni dello stato di assedio furono uccise dalle forze di polizia 39 persone, nove delle quali minorenni.
La rivolta del 2001 fu una rivolta della società contro il dominio finanziario, contro la violenza delle istituzioni che prestano soldi per strangolare il futuro. La battaglia che i greci persero nel 2015 perché accettano l’inganno della democrazia gli argentini la avevano vinta nel 2001 perché alla fregatura della democrazia rappresentativa risposero: vadano tutti a farsi fottere.
Tutti, senza eccezioni. Nessun potere, tutto il potere alla società che si auto-organizza.
Se c’è una lezione da trarre dalle esperienze degli ultimi quindici anni è che la società ha pagato (a carissimo prezzo) l’errore fondamentale che il movimento operaio ha compiuto nella seconda parte del ventesimo secolo: l’errore di credere nella democrazia rappresentativa, di credere che il gioco (truccato nella maniera più sporca ed evidente) delle elezioni, dei parlamenti, della decisione a maggioranza potesse offrire una soluzione decente per la sopravvivenza sociale in condizioni di capitalismo.
Stupidaggine infinita: la democrazia esiste soltanto quando il fucile è in spalla agli operai (o quando i cognitari possono connettersi in condizioni di autonomia sociale, ma per il momento questo concetto è confuso).
tratto da: Aspettando il G20 di fine novembre – di Franco Berardi Bifo