Si è costituito domenica pomeriggio il comitato “Tirreno cosentino per Riace”. Presso il centro laboratoriale “Antonio Eboli” di Paola, si sono ritrovati tutti insieme associazioni, movimenti, sindacati, rappresentanze di partiti politici e singoli cittadini provenienti da tutta la fascia tirrenica, da Scalea ad Amantea, oltre a esponenti dei movimenti di Cosenza.
L’idea è nata per dare risposte alla crescente voglia di partecipazione espressa dalla Calabria e dai calabresi in risposta all’attacco sferrato dal ministero dell’interno Salvini contro Mimmo Lucano e contro il modello Riace.
Un modello che, per l’efficacia e i bassi costi, dovrebbe essere promosso e sostenuto ma che invece si trova ad essere sacrificato sull’altare di una ideologia neofascista e xenofoba solo apparentemente inspiegabile. È infatti evidente a tutti noi che – dalla vicenda della nave Diciotti all’arresto di Mimmo Lucano allo smantellamento degli Sprar al giro di vite sui rifugiati – è in atto una vera e propria strategia della tensione: il “terrore dell’invasione” è usato come pretesto per colpire gli oppositori politici e per completare la conversione del fenomeno migratorio in un’occasione di business per imprenditori spregiudicati e per la mafia. Il comitato si propone di fare da punto di riferimento e di raccordo per tutta l’ampia zona, consentendo una migliore coordinazione tra tutti i comitati cittadini, sostenendone l’attività; promuovendo iniziative di formazione e informazione sui temi che attraversano la vicenda Riace; tentando un’interlocuzione con i Comuni e gli Enti per dare maggior peso all’azione dei cittadini.
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