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Il Governo del Cambiamento fertilizza i campi agricoli con i “FANGHI DI DEPURAZIONE”

I fanghi di depurazione sono il materiale tal quale prodotto dal processo di depurazione di trattamento dei reflui; i fanghi di depurazione sono a tutti gli effetti dei rifiuti e in quanto tali disciplinati dal Dlgs 152/2006 e successive modifiche, in particolare dall’art. 127.

Il DECRETO-LEGGE 28 settembre 2018, n. 109 Disposizioni urgenti per la città di Genova, la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, gli eventi sismici del 2016 e 2017, il lavoro e le altre emergenze all’art. 41 Disposizioni urgenti sulla gestione dei fanghi di depurazione,  autorizza lo spandimento di fanghi contenenti idrocarburi (C10-C40) fino il limite di 1.000  mg/kg  tal quale. (http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2018/09/28/18G00137/sg)

Questo in una situazione dove il limite per i suoli inquinati previsto dagli allegati alla parte V dal decreto legislativo 152/2006 è 100 mg/kg di ss.

Quindi, a parte le considerazioni ovvie di un articolo completamente avulso dal contesto del decreto e che utilizza un dato senza alcun parere preventivo con tutte le conseguenze che ne derivano, vista la problematicità dei composti, si aggiunge anche la possibilità di annacquare i fanghi e distribuirli sul terreno, qualora contenessero percentuali più alte.

Alla faccia della strategia rifiuti zero, degli slogan e delle menzogne propinate via social come verità assolute e come misure del cambiamento per il popolo.

Smaltire in discarica i fanghi di depurazione costa 110 euro a tonnellata, incidendo per oltre il 30% sui costi complessivi di gestione, mentre usarli come fertilizzanti ha costi praticamente pari a zero.

Questi, in ogni caso, dovrebbero subire un pretrattamento in appositi impianti, dove vengono miscelati ad acqua e calce, dopo di che si creano dei cumuli che vengono depositati in delle celle a biostabilizzare. Alla fine del processo i fanghi, previa analisi del rispetto dei limiti di legge dei contaminanti in esso contenuti, vengono “smaltiti” nei campi dove sono coltivati i cibi che arrivano sulle nostre tavole. Peccato che a fare le analisi di rito siano le stesse ditte proprietarie degli impianti dove vengono trattati i fanghi. Inoltre, è doveroso sottolineare che la normativa vigente non obbliga la ricerca di tutte le sostanze inquinanti e pericolose (D.lgs n° 99 del 1992).

Secondo uno studio del 2017 dei tecnici del Ministero dell’Ambiente è un fatto oggettivo oramai l’uso di questa tipologia di “concimi” nei campi agricoli.  Per esempio, solo nella Regione Lombardia sono più di 800.000 le tonnellate di fanghi di depurazione usati come fertilizzanti.

Ancora una volta ciò che è in parte considerato legale non prescrive nulla di buono. In Svizzera, per esempio, è vietato per legge l’uso dei fanghi di depurazione in agricoltura.

E allora dove sta la verità?

I fanghi prodotti dal processo di depurazione delle acque reflue urbane, come già detto, sono da tempo utilizzati come fertilizzanti in agricoltura, in considerazione del loro contenuto di sostanze organiche: il riutilizzo agronomico dei fanghi costituisce una “soluzione” al problema del loro smaltimento, ma – per la possibile presenza di composti organici nocivi e metalli pesanti – la garanzia della qualità dei fanghi deve essere costantemente assicurata da controlli e analisi.

Il D.L.vo 99/92 stabilisce esclusivamente condizioni per l’utilizzo in agricoltura dei fanghi, tra queste la sottoposizione a trattamento (trattamento biologico, chimico o termico, a deposito a lungo termine ovvero ad altro opportuno procedimento), l’idoneità a produrre un effetto concimante e/o ammendante e correttivo del terreno; l’assenza di sostanze tossiche e nocive e/o persistenti, e/o biodegradabili in concentrazioni dannose per il terreno, per le colture, per gli animali, per l’uomo e per l’ambiente in generale; ma soprattutto “la concentrazione di uno o più metalli pesanti nel suolo non superi i valori limite fissati nell’All. I A; … al momento del loro impiego in agricoltura, non superino i valori limite per le concentrazioni di metalli pesanti e di altri parametri stabiliti nell’All. I B”.

Come risulta dalle disposizioni sopra riportate, ogni rimando tecnico inerente le analisi dei fanghi è riferito a parametri e limiti previsti dagli allegati al D.L.vo 99/92, e non al D.L.vo 152/06.

Estratto Tabella 1 colonna A allegato 5 Parte IV del D.lgs 152/06

Composti inorganici Col. A (verde pubblico) mg/kg s.s. D.Lgs. 99/92 mg/kg s.s.
Mercurio 1 10
Nichel 120 300
Piombo 100 750
Rame 120 1000
Zinco 150 1500

Per cui i limiti di contaminanti presenti nei fanghi, come evidenziato dal Ministro dell’Ambiente (parere ISPRA – prot. 17929 del 25 maggio 2011), sono da considerarsi quelli tabellati nel D.lgs 99 del 1992, e non quello delle CSC (concentrazioni soglia di contaminazione) limiti oltre il quale un suolo viene considerato contaminato, ai sensi del Testo Unico Ambientale (D.lgs 152/2006). I primi risultano, come da tabella su riportata, nettamente inferiori rispetto ai limiti oltre i quali si debbono avviare gli iter di bonifica dei suoli che per legge sono da considerare inquinati.

E’ incredibile, ma è così.

Difatti, come riferito in una intervista RAI (andata in onda nel 2017) del Maggiore Piero Vincenti, del Nucleo Operativo Ecologico Milano, è già successo che oltre 110.000 tonnellate di fanghi siano stati sparsi sui campi agricoli nonostante fossero inquinati da idrocarburi. Lo stesso non ha esitato ad affermare che “il fango è più redditizio di uno stupefacente”.

Ora, grazie al Governo del “cambiamento”, tutto questo è “legale”, certificabile e considerata “buona pratica”, nonostante sia un palese incentivo per chi già smaltisce illecitamente rifiuti di ogni genere e tipo.

Complimenti al Ministro Toninelli, che tra l’altro ha affermato che questo “Decreto Genova” è stato scritto col cuore. A nostro parere è stato scritto con il culo, quello donne e uomini che vivono in questo Paese.

E’ questo il cambiamento? Perseguire la medesima linea dei Governi precedenti, ammantandola sotto fiumi di chiacchiere, post fb e tweet? Genuflettersi alle lobby che gestiscono a proprio piacimento il territorio italiano? Favorire chi si arricchisce spropositatamente smaltendo illecitamente rifiuti?

MALANOVA VOSTRA!

 

RIMANIAMO VIGILI & CRITICI

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#NONinFANGHIamoci: il M5S lancia l’iniziativa per i Comuni contro lo spandimento fanghi

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2 risposte a “Il Governo del Cambiamento fertilizza i campi agricoli con i “FANGHI DI DEPURAZIONE””

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