Michelle Bachelet, ex presidente del Cile, è da qualche giorno la nuova Alta Commissaria delle Nazioni unite per i diritti umani. Nelle prime esternazioni si è detta preoccupata per “il forte incremento segnalato di atti di violenza e razzismo contro migranti, persone di discendenza africana e rom.
A preoccupare la Commissaria, tra l’altro, è il clima generatisi in alcune nazioni europee come l’Austria e la Germania dove si registrano “tensioni scioccanti, alimentate da discorsi di odio xenofobico. In Italia, continua la Bachelet, “L’Esecutivo ha negato l’ingresso alle navi di soccorso delle organizzazioni non governative: questo tipo di atteggiamento politico e altri sviluppi recenti hanno conseguenze devastanti per molte persone già vulnerabili. Sebbene il numero di migranti che attraversano il Mediterraneo sia diminuito, il tasso di mortalità per coloro che hanno compiuto questa traversata insidiosa è stato nei primi sei mesi di quest’anno ancora più alto di prima”. Non è nemmeno da pensare una politica di respingimenti in Libia dove i migranti “continuano a essere esposti a uccisioni illegali, privazione della libertà, torture, violenze sessuali, lavoro forzato, estorsione e sfruttamento da parte di attori statali e non statali. Tutto ciò in totale impunità. È indegno per qualsiasi Stato inviare intenzionalmente uomini, donne e bambini in quel Paese”.
Se la denuncia della Commissaria è forte, non si evincono invece le soluzioni proposte per il governo mondiale di un fenomeno che semplicemente esiste e difficilmente può essere risolto se non si analizzano i motivi sistemici della sua genesi: povertà, guerre, sfruttamento delle risorse, neo-colonialismo che costringono milioni di persone a lasciare le proprie case con la speranza di una vita migliore.
Michelle Bachelet c’am’i fà?
MALANOVA TUA!
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