Strano fenomeno! La vita è costellata di problemi, è minacciata continuamente da eventi infausti che la rendono imprevedibile e spesso in-vivibile. Alcune cose semplicemente avvengono e si può solo provare a smontarle, a governarle, a risolverle. Altre sono programmate con scienza o semplicemente accadono per imperizia e mancanza di programmazione. In tutto ciò ci sono dei gradi, dei livelli di importanza. Se ho una multa da pagare che scade oggi e nello stesso tempo mio figlio sta male e va portato in ospedale so bene quale sarà la mia azione prioritaria. Riportando il ragionamento sulle macro problematiche, se ho milioni di persone disoccupate e senza reddito che languono sotto il confine della povertà e dall’altra parte qualche decina di migliaia di Rom buttati in un qualche campo informale cosa farei prima? Certamente mi metterei a sgomberare i campi, è più semplice e più immediato. Nel frattempo i milioni di poveri potranno parlare tra di loro della fortuna che hanno a non abitare in una tendopoli lodando il governo di averli liberati da una vicina minaccia visto che, spesso, ultimi e penultimi vivono gli stessi angusti spazi.
Se ho da un a parte le scuole che cadono a pezzi ed gli ospedali con code chilometriche al Pronto Soccorso e dall’altra qualche centinaia di migliaia di persone che scappano dalla guerra e dalla fame su squallidi gommoni, quale problema risolverei prima? Certamente chiuderei le frontiere ed eviterei gli sbarchi. Applausi! Però, una volta risolto con i Rom (per la maggior parte cittadini italiani o europei) e con i migranti, mi rimangono i problemi con i disoccupati, con la sanità e con la scuola. Questi sono sicuramente i problemi reali, chi può smentirlo, ma poco o nulla se ne parla nel dibattito pubblico. Strano fenomeno!
E’ così, attraverso l’utilizzo di tali armi di distrazione di massa, che passa in sordina il fatto che aumenta la mortalità in Italia, specie al Sud, perché gli Ospedali, rimasti gli unici luoghi dove sia possibile una qualche forma di cura dall’emicrania al trapianto di reni, non reggono più ai blocchi assunzionali, ai tagli in bilancio imposti dall’alto, alle rapine perpetrate dai quei parassiti chiamati burocrati e politici.
E’ così che apprendiamo che nell’Ospedale di Reggio Calabria “non ci sono medici sufficienti, non c’è personale e non ci sono gessi e tutori. E così se dopo il tramonto del sole un malcapitato paziente si presenta al pronto soccorso dell’ospedale di Reggio Calabria viene medicato alla meno peggio con garze e pezzi di cartone, in attesa che il mattino dopo riapra il reparto di ortopedia.
Lo racconta proprio Gianluigi Scaffidi: «Il reparto ortopedia è aperto solo fino alle 20, perché manca il personale che lo faccia funzionare. La sala gessi funziona solo in ortopedia, il pronto soccorso ne è sprovvisto. Così chi arriva con una frattura dopo le 20 deve attendere fino al mattino successivo l’arrivo degli specialisti. Ma al pronto soccorso mancano anche i tutori, le stecche rigide e le altre protezioni che facciano da rimedio momentaneo. Così il personale da qualche tempo si deve arrangiare con i pezzi di cartone».”
Ma questo è solo un esempio eclatante di come è stata amministrata la cosa pubblica e di come la Sanità, che in un paese civile dovrebbe essere al primo posto nei pensieri della classe dirigente , si sia trasformata semplicemente in un contenitore dove piazzare lavorativamente le proprie clientele o in un bancomat da cui prelevare importanti somme di denaro.
Tutti i nodi vengono al pettine, tutti i problemi vanno governati e risolti, ma suggeriamo di partire dalla salute, dal reddito, dall’istruzione per giungere, certo, alla sanzione della speculazione perpetrata ai danni dei migranti da cooperative ed imprese ed al governo dell’immane dramma di milioni di persone che fuggono dalle guerre e dallo sfruttamento di interi continenti da parte delle elite industriali e finanziarie spalleggiate dalla governance globale. Non riduciamo la politica a pochi e striminziti slogan da campagna elettorale…veramente uno strano fenomeno!
MALANOVA VOSTRA
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