Un misto di apprezzamento e insoddisfazione. E’ quanto suscita l’approvazione di giovedì scorso in Consiglio comunale del regolamento per le assegnazioni in deroga degli alloggi popolari.
Dopo quasi un anno dall’approvazione della delibera di Consiglio Comunale (nr 3 del 10 febbraio 2017) sul tema dell’edilizia residenziale pubblica, un altro passo in avanti è stato compiuto. Non può che destare preoccupazione però la scelta di aver tralasciato, per le assegnazioni provvisorie e in emergenza, l’inserimento nel testo di una procedura informatica, garanzia di maggiore trasparenza ed efficienza amministrativa. Il regolamento per le assegnazioni di alloggi popolari in deroga ai bandi comunali (articolo 31 legge regionale nr 32/1996), approvato a maggioranza (16 voti a favore e 4 voti contrari dei consiglieri di opposizione), avrebbe lo scopo di sbloccare le assegnazioni, limitando e regolamentando la discrezionalità del sindaco, prevista dalla norma regionale. Al testo del regolamento, approvato nelle settimane scorse in commissione Statuto e Regolamento, sono stati apportati degli emendamenti, alcuni dei quali proposti dalle associazioni riunite nell’Osservatorio sul disagio abitativo (COSMI, CSOA A. Cartella, CSC Nuvola Rossa, ASIA-USB Reggio Calabria, Società dei Territorialisti e Un Mondo Di Mondi), insieme al Movimento Reggio non tace e la Collettiva AutonoMia. Gli emendamenti sono stati necessari in particolare per dare coerenza al regolamento sulla base della normativa regionale e modificare la composizione della Commissione, che avrà come compito principale quello di verificare i requisiti, formulare, approvare e adottare la relativa graduatoria . Tralasciata invece la proposta avanzata dal luglio scorso di una procedura informatica per le assegnazioni, già applicata in diversi comuni e regioni. L’utilizzo di una procedura informatica, quindi collegata a diverse banche dati, avrebbe garantito massima trasparenza, verifica per lo più immediata dei dati e dei requisiti, formulazione di una graduatoria in tempi reali e avrebbe soprattutto azzerato la discrezionalità ancora possibile con una commissione. La procedura informatica avrebbe inoltre limitato enormemente gli errori e favorito l’individuazione del reale bisogno abitativo.
In Consiglio invece si è preferito continuare ad adottare le vecchie pratiche, sviando la discussione su altri elementi ed evitando, ancora una volta, un profondo cambiamento di approccio e di sistema alle problematiche.
Tuttavia, nonostante i limiti, oggi esiste uno strumento ulteriore di cui il Comune può servirsi per procedere alle assegnazioni in deroga utilizzando, come prevede la legge regionale, il 25% degli alloggi erp di riserva.
Sempre giovedì scorso le associazioni riunite nell’Osservatorio sul disagio abitativo, insieme al Movimento Reggio non tace, la Collettiva AutonoMia e le famiglie impegnate nella lotta per il diritto all’abitare, hanno incontrato nuovamente il Presidente del consiglio comunale, D. Delfino, il consigliere delegato al settore erp G. Minniti, il presidente della Commissione regolamento e statuto D. Martino e la consigliera delegata ai beni confiscati N. Iachino. Obiettivo dell’incontro, avere risposte in merito all’applicazione della delibera di Consiglio Comunale n.3 del 10 febbraio scorso, così come stabilito durante l’incontro del Tavolo tecnico lo scorso 29 dicembre. Poche le risposte ma l’annuncio di azioni positive non è mancato.
Secondo quanto riferito dal consigliere Minniti, gli informatici di Hermes (ex Recasi) hanno ultimato una parte delle verifiche dei requisiti di legge su 3000 assegnatari degli alloggi comunali. Non sono stati forniti però alle associazioni i risultati raggiunti come, invece, era stato promesso nel mese di dicembre. Le attività di verifica non hanno comunque ancora interessato gli alloggi Aterp nè tantomeno tutti i requisiti di legge.
Nonostante la delibera di Consiglio comunale del 10 febbraio scorso preveda la pubblicazione sul sito web del Comune dei dati del patrimonio erp, come strumento fondamentale di trasparenza, ancora nulla di tutto questo è stato effettuato . Per quanto riguarda invece i 23 alloggi individuati dall’ex dirigente Romano, il presidente Delfino ha dichiarato che a breve il Comune sarà in grado di continuare le assegnazioni scorrendo la graduatoria del bando 2005. Rimane sconosciuto anche il numero complessivo di alloggi confiscati alla ‘ndrangheta da destinare ad alloggi popolari. Tuttavia, la consigliera delegata al settore N.Iachino ha informato la rete di associazioni che è stato approvato, per una somma di oltre tre milioni, il progetto presentato al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti per la ristrutturazione di 28 alloggi confiscati da destinare ad alloggi popolari. Niente è stato detto sul programma di manutenzione degli alloggi popolari per il quale il Comune aveva previsto nel bilancio di previsione triennale (2017-2018-2019) complessivamente 2,8 milioni di euro di cui 1,3 milioni per il 2017, senza però aver speso nulla nell’anno passato. Intanto, la parte più vetusta del patrimonio cade a pezzi, mettendo in serio pericolo l’incolumità fisica di molti cittadini.
Sembra che le politiche della casa, nel procedere in avanti, incontrino continui ostacoli e tentativi di rallentamento. Nonostante gli sforzi immani, è come proseguire ad una velocità vicina alla stasi, più simile alla necessità di conservare anziché a quella di far fronte al disagio abitativo.
Reggio Calabria, 27 gennaio 2018
Osservatorio sul disagio Abitativo composto da, COSMI, CSOA A. Cartella, CSC Nuvola Rossa, ASIA-USB Reggio Calabria , Società dei Territorialisti e Un Mondo Di Mondi
ASIA-USB Reggio Calabria
Comitato Solidarietà Migranti
CSC Nuvola Rossa
CSOA Angelina Cartella
Società dei Territorialisti/e Onlus
Un Mondo Di Mondi Cristina Delfino – Giacomo Marino
Reggio Non Tace – Avvocato Nicola Santostefano
Collettiva AutonoMia
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.