Questa mattina, giorno 6 Maggio 2017, un’ingente spiegamento di forze dell’ordine, ha fatto irruzione all’interno dell’occupazione abitativa di via Savoia, nel centro di Cosenza.
Lo stabile di proprietà ATERP è stato occupato da 30 nuclei familiari, lo scorso 20 Novembre: pericolosi senza casa, famiglie, donne incinte, bambini, migranti e italiani tutti colpevoli di aver riqualificato un immobile abbandonato.
Il pretesto del blitz, stando alle parole degli ispettori della Digos, sarebbe stato l’affissione all’esterno delle nostre occupazioni abitative dello striscione “Minniti assassino – Maguette vive!”.
Le Forze dell’Ordine dopo aver militarizzato il quartiere e aver bloccato l’accesso allo stabile, hanno eseguito un’identificazione di massa degli abitanti.
Ad azioni violente e intimidatorie, da parte degli agenti di polizia che si sono accaniti con ferocia sugli arredi dello stabile, è seguito il fermo di due occupanti, immediatamente rilasciati.
Ciò che è successo stamattina, sappiamo bene che è una diretta conseguenza dell’infame decreto legge Minniti-Orlando, che punisce i poveri mentre alimenta la povertà.
Il clima di tensione che si vive nel paese, come ci dimostrano i recenti fatti di Milano e Roma, è arrivato anche a Cosenza.
Questo è l’esordio del nuovo questore Conticchio, che nella sua prima conferenza stampa si dichiara difensore dei deboli per poi attenersi al solito iter: d’inverno nessuno tocca le occupazioni perché colmano le lacune istituzionali mentre d’estate è più facile mostrare il volto securitario, e nel nome della legalità, si lasciano per strada centinaia di persone. Ci sembra paradossale che in una delle città più corrotte d’Italia, con una Procura dedita agli insabbiamenti, il procuratore Mario Spagnuolo, invece di perseguire palazzinari e politici, che hanno reso Cosenza una giungla, attacchi i poveri.
Mentre Regione e Comune trovano l’accordo su grandi opere e nuove costruzioni, a pagare sono gli ultimi e così da domani tanti senza casa dell’occupazione di via Savoia saranno sotto sgombero.
Pronti a resistere e continuare la nostra lotta consci che la soluzione non sono più denunce e polizia ma più case popolari e diritti per tutti e tutte.
Se qualcuno pensa di poter criminalizzare e silenziare facilmente la nostra azione politica, si sbaglia, Risponderemo colpo su colpo per ristabilire la legittimità delle nostre rivendicazioni.
Prendocasa Cosenza
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