No perditempo!

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Le nostre priorità non coincidono con le loro

Oggi lunedì 10 aprile si è tenuta la prima uscita pubblica della rete cosentina di comitati, collettivi, organizzazioni sociali, sindacali e politiche che hanno manifestato la propria opposizione alle manovre dei governi locali (comunale e regionale) improntate alla devastazione dei nostri territori e allo scippo dei nostri diritti. Una discussione proficua che non si è concentrata solo su un generico NO alle politiche antipopolari di occhiuto e oliverio, ma che ha suggerito un’idea altra di città, una città alternativa, socio-eco sostenibile a misura degli uomini e delle donne che la vivono.


Il comitato prendocasa, l’USB, il comitato per la ripubblicizzazione dell’acqua, il comitato piazza piccola di cosenza vecchia, radio ciroma, l’associazione cosenza in comune, il PRC e tanti altri cittadine e cittadini, compagne e compagni si sono dati appuntamento questo pomeriggio alla confluenza dei fiumi che bagnano cosenza, alle spalle della statua di Alarico per interrogarsi sulla questione delle vere priorità per la città e la sua gente. In una città spogliata di welfare, dove i pochi servizi utili alla collettività vivono di una gestione privatistica e clientelare, dove l’accesso alle cure è negato a chi non dispone della raccomandazione di qualche politico, dove ti costringono a spendere centinaia di euro nei centri sanitari privati per poterti curare, dove la forbice delle disuguaglianze e delle contraddizioni sociali si allarga sempre di più, dove si registra una precarietà dilagante e sacche di disoccupazione allarmante, dove il lavoro è sfruttato e sottopagato, dove il diritto all’abitare è negato ad ampie quote di popolazione, dove gli affitti impegnano fino a 700€ al mese a fronte di salari non rapportati all’aumento del costo della vita, dove finanche l’accesso all’acqua viene negato ad interi quartieri, le priorità delle amministrazioni locali sarebbero altre. Le priorità dei governanti del nostro depauperato e martoriato territorio sarebbero la realizzazione di ponti futuristici (calatrava) funzionale al saccheggio di nuove fette di territorio (Gergeri) e alla gentrificazione della nostra città con una separazione strutturale tra i quartieri dei ricchi (città vetrina, signorile e benestante) e i quartieri popolari (nuovi ghetti); un’ ovovia che dovrebbe sovrastare i crolli e l’abbandono dei quartieri storici e popolari; una metro da centinaia di milioni di euro e che taglierebbe nuovamente fuori via Popilia dal resto della città; uno stadio per gli amici costruttori da far gestire a qualche privato; un nuovo ospedale per nascondere la mala politica gestionale dell’annunziata. Tutte opere che faranno certamente contenti i vari affaristi, speculatori, palazzinari e prenditori di questo territorio e che fanno sghignazzare al solo pensiero i vari Gentile, Adamo, Guccione, Oliverio, Occhiuto, che potranno cosi ingrossare non solo le proprie tasche con il sistema delle mazzette e delle bustarelle, ma anche i propri bacini di voti e clientele per soggiogare attraverso l’arma del ricatto masse di disperati. La piazza di stasera ha ribadito con forza la propria contrapposizione ad un siffatto sistema di mala politica. In una città dove l’opposizione è solo una formalità istituzionale, dove neanche scavando a fondo si riuscirebbe a trovare differenze nelle linee politiche di minoranza e maggioranza, dove i litigi tra occhiuto e guccione riguardano solo quale amico prenditore, costruttore e palazzinaro favorire, quale ditta degli amici degli amici agevolare nella concessione di convenzioni e appalti per nuove colate di cemento, la piazza di stasera si candida (non elettoralisticamente !!!) a costruire la sola e reale opposizione sociale e politica a questo stato di cose. Le nostre priorità, le priorità dei lavoratori, degli operai, dei precari, dei disoccupati, dei migranti di questa città, non coincidono con le loro. Stasera l’abbiamo esposto in questa conferenza stampa, nelle prossime settimane lo ribadiremo con le parole e le pratiche che appartengono ad un movimento, per forza di cose, antagonista ai privilegi di una classe politica autoreferenziale e distante dai bisogni delle masse popolari.
Contro grandi ed inutili opere che ingrassano prenditori e speculatori
Casa, reddito, salute, lavoro, diritti le nostre priorità.
#LENOSTREPRIORITÀ

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