di Carlo Cuccomarino
L’economia cosentina e calabrese in generale che paga i ritardi della politica, è un vecchio refrain degli imprenditori cosentini e calabresi tutti con il quale oggi il direttore di Confindustria Cosenza cerca di tracciare un bilancio dell’anno. Tranne poi, come spesso ci capita ,vederli agire insieme in felici cordate per ogni importante appuntamento politico o elettorale.
Ma non è di questo che oggi vogliamo parlare, non è di questa “potenziale autonomia imprenditoriale” inespressa in anni recenti e passati. Quello che oggi ci interessa sottolineare che l’imprenditorialità cosentina abbia ritrovato senso alla propria visione strategica di sviluppo perchè ha trovato il suo “punto d’appoggio”, o “ottimo punto di partenza” nella programmazione del nuovo Por 2016/2020.
La giunta regionale, guidata da Mario Oliverio, dunque, viene oggi riconosciuta dal direttore di Confindustria Sarino Branda come la giunta che rompe i ritardi accumulati negli anni precedenti da un ceto politico regionale che è stato comunque e sempre l’espressione diretta degli interessi dei gruppi e dei poteri locali.
Pigliamo atto che in questo fine 2016 è partita la programmazione del nuovo Por 2016-2020; che c’è una “grande novità”: l’utilizzo delle procedure informatiche; che per Confindustria tutto ciò è sinonimo di garanzia contro “vecchi mali” e che fino ad oggi c’è stato un solo bando.
Cosa sia rimasto del vecchio Por e dei Fondi Comunitari destinati all’economia calabrese in generale e quella cosentina in particolare viene così commentato dal Direttore di Confindustria provinciale:
“solo chi aveva le spalle forti ha investito, magari supportato dalle banche, ed è andato avanti. Molti altri hanno rinunciato di fronte all’incertezza dei benefici”. Sintetico e va da sè.
La “nuova programmazione” sarà diversa? Dunque, c’è un segnale di trasparenza nelle procedure e certezza nella pubblicazione della graduatoria e nella prossima primavera 2017, è annunciato da Branda, che arriverà la parte più sostanziosa per le aziende: i “progetti di ingegneria finanziaria”.
Sembra che sia nata nei nostri imprenditori, anche se con notevole ritardo e in una situazione sicuramente di stagnazione irreversibile, la voglia di investire, di innovare, di dare spazio alla “risorsa competenza”. Si scopre, anche questa, non certo con tempestività , “utilità dell’Unical”, esattamente nelle sole facoltà di natura tecnico-scientifica, come un “grande attrattore di investimenti”.
Insomma se ci fosse ancora in giro qualche imprenditore cosentino o calabrese interessato, o ancora avvezzo alle “vecchie politiche” è stato avvertito: in Calabria si trovano giovani qualificati, personale altamente specializzato.
Ma l’attenzione verso i “giovani qualificati”, più che ai nostri imprenditori, che conoscono molto bene lo “stato dell’arte” in Calabria, è in effetti rivolta agli investitori dall’estero, come la Ntt Data di Cosenza, l’azienda giapponese che ha puntato sul personale altamente specializzato-i nostri laureati- che gli costano un terzo di quanto avrebbe pagato in qualsiasi altro posto.
In passato, dunque, imprenditori, politici locali, e nazionali non hanno mai avuto una “strategia sullo sviluppo della nostra regione” e del meridione in generale, se non quella che abbiamo conosciuto e subita, per molto tempo, sulla nostra pelle semplicemente come imposizione ad “essere funzionali ad uno sviluppo economico” che si dava nel centro-nord del nostro paese e che oggi,in una situazione drammaticamente diversa di crisi sociale e di stagnazione irreversibile dell’economia ha serie difficolta a riprendersi,mentre,ancora una volta e paradossalmente da noi,in Calabria, politici e imprenditori sembrano semplicemente accontentarsi da aspettative sovrastimate.
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