N’hannu propriu copiatu! C’è un’antica tradizione cosentina che vuole uno scambio di “doni” in alcune date particolari segnate in rosso sul calendario. No, non è Natale ma le elezioni. Durante le tornate elettorali pare che si distribuiscano, specie nei quartieri popolari – notoriamente più attaccati alle tradizioni – nu kilu i Zucchero e nu kilu i Cafè arrivugliati in qualche carta da 50 euro. In cambio, il soggetto beneficiario pare debba recarsi in luoghi precisi per segnare su una scheda il nome del soggetto donatore. Secondo Alberto Angela, figlio di Piero, si tratta di un antico metodo per contabilizzare i doni e ringraziare pubblicamente il donatore dimostrandogli la sua riconoscenza. Spesso, inoltre, colui che ha donato di più, considerato un benefattore della città, viene gratificato del titolo onorifico di primo cittadino.
Questo rito atavico pare sia stato preso d’esempio a livello nazionale dal premier Renzi che lo sta sperimentando con successo in più occasionì. Già durante le europee del 2014 il meccanismo ha funzionato in maniera eccellente grazie all’istituzione di un bonus di ottanta euro a beneficio dei redditi più bassi. Risultato: 40% di gradimento. Ora si ripropone con più enfasi per il Referendum Costituzionale cercando di mettere dentro altri pezzi della italica società.
Si è iniziato con i 290 milioni del Bonus da 500 € (in lettere cinquecentoeuro) per i giovani che compiono 18 anni nel 2016, pervenuti, quindi, giusti giusti all’abilitazione che gli conferisce il diritto di voto.
Di palo in frasca si è passati ai Pensionati che si annuncia da tempo beneficiari di un bonus di circa 80 €, soglia psicologica annunciata ma non raggiunta così come afferma lo stesso premier: “Sono da 30 a 50 euro al mese per le pensioni più basse. Non siamo riusciti ad arrivare agli 80 euro”, ha spiegato, “ma abbiamo fatto per la prima volta un aumento per le pensioni sotto i 1.000 euro”. Tric Trac, trenini ed ovazioni sparse si sono udite in tutti i parchi e i giardinetti pubblici.
In questi ultimi giorni si è potuto apprezzare anche il contributo di CGIL-CISL e UIL (leggi triplice) che hanno aiutato Renzi a contattare alcune categorie di lavoratori particolarmente significative.
Si è iniziato con il ribelle Landini che di fronte a ben 92 euro lordi non ce l’ha fatta a non firmare il contratto capestro dei metalmeccanici così come ci aveva abituato da anni. Così con l’avallo della Triplice la pacificazione è servita e si arriva tutti più distesi al giorno del Referendum.
Stessa cosa per l’”accorduni” travestito da nuovo contratto per gli statali. Era ormai da sette anni che non si rinnovava il contratto per gli impiegati della pubblica amministrazione e quindi era urgentissimo fare qualcosa. Alla fine il buon senso ha prevalso. Non siamo ancora al rinnovo del contratto ma, il 30 novembre a pochi giorni dall’apertura dei seggi, si doveva almeno annunciare gli aumenti da 85 euro che pare dovrebbero scattare dal 2017 (in lettere duemiladiciassette). Tutti contenti intorno al tavolo con una Camusso (formalmente per il NO) raggiante per il risultato raggiunto insieme ai suoi colleghi della CISL e della UIL (dicharatamente per il SI).
Comunque vada, quindi, per il popolo italiano sarà un successo. Magari ci sveglieremo con una contrazione dei diritti civili e sociali, con una costituzione stravolta e soprattutto senza CNEL, ma almeno lo faremo con circa 80 euro in più in tasca. Scialapopolo!
(PS: se non l’aveste ancora capito, noi votiamo NO e ni fricamu i l’ottanta euri. La dignità non è un’opinione)
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