Il 18 e 19 ottobre del 2013 le strade di Roma furono attraversate da due importanti manifestazioni che portarono decine di migliaia di persone a gridare la loro rabbia e contrarietà alle politiche di austerità e di sacrificio imposte dai governi su direttiva dell’unione Europea. Uno sciopero generale dei sindacati di base e confittuali con tendopoli in piazza San Giovanni, ed un grande corteo, il giorno dopo, che culminerà con l’occupazione della piazza di Porta Pia, caratterizzeranno la due giorni romana che vide la partecipazione numerosissima di masse di lavoratori precari e non garantiti, manifestare fianco a fianco a studenti, migranti e disoccupati, al popolo no tav e ai comitati in difesa dei beni comuni, ai facchini, ai rifugiati e richiedenti asilo e ad i comitati di lotta per la casa. Una meticcia e nuova composizione di classe che insieme e per la prima volta esprimeva in maniera compatta e radicale la propria contrarietà ed opposizione alle politiche lacrime e sangue varate dai governi borghesi espressione degli interessi delle consorterie internazionali (UE, FMI, BCE …)
Sulla scia di quella importantissime giornate, il 31 ottobre dello stesso anno, il comitato Prendocasa di Cosenza, occupò lo stabile delle suore dell’ordine delle canossiane su Via della Repubblica. Un palazzo che negli anni sarà per metà convento e per metà scuola, ma che negli ultimi tempi era stato lasciato vuoto, rappresentando fonte di appettito per i “prenditori” cosentini, che nella dismissione di un gigantesco stabile, in uno degli snodi più importanti della città già immaginavano fonti certe di speculazioni e guadagni. Battendo sul tempo i vari Morrone e congreghe di compari, esattamente 3 anni fa riportammo in vita questo palazzo, recuperandolo all’incuria e al degrado, e facendolo abitare da decine di famiglie e singoli, cosentini e migranti, rivitalizzandolo con la presenza di bambini, adulti ed anziani. Un centinaio di persone che fino al giorno prima erano costrette a dormire su una panchina o sotto un ponte, in macchina o nei rifugi offerti dalla strada, che erano costretti a svenarsi per pagare l’affitto, o sotto minaccia di sfratto dagli strozzini della banca o da qualche sgherro del palazzinaro, ha trovato nell’occupazione di prendocasa lo strumento di riscatto dalla propria condizione di emarginalità, disperazione e precarietà.
Certo a raccontarlo così sembrerebbe essere stato un percorso in discesa senza intoppi e difficoltà. In realtà se oggi l’ex istituto delle canossiane rappresenta una casa per centinaia di persone, e un alloggio transitorio per le decine di ragazzi che accorrono a Cosenza per rinnovare il premesso di soggiorno è perche queste persone, organizzate nel comitato prendocasa, contando sul sostegno, sulla solidarietà e l’appoggio di decine e decine di compagni, ma anche sul mondo dell’associazionismo e del volontariato cosentino, hanno saputo reagiare e conquistarsi un diritto altrimenti loro negato da un sistema che non riconosce più alcuna forma di tutela sociale. Anni di lotte quotidiane, di sacrifici, cortei, manifestazioni, blocchi, scioperi che hanno condotto fino ad oggi, ad una possibile vittoria che porterà queste persone ad avere una casa dignitosa deve abitare senza la minaccia di sfratti, senza le violenze di ufficiali in divisa che ti intimano di uscire, senza il ricatto di un affitto insostenibile, senza il timore di dover piegarsi al ricatto di qualche politico, senza dover ricorrere al favore di qualche amico degli amici.
Domenica prossima, 30 ottobre 2016 vogliamo festeggiare con la città i primi 3 anni di occupazione dell’istituto delle canossiane, ripercorrere la storia della mobilitazione, non per autocelebrarci, ma perchè la narrazione possa, tra le altre cose, essere innesco di un meccanismo di riproduzione e riproducibilità tra le masse popolari e i settori sociali più deboli. Perchè chi oggi vive questo dramma, quello di non avere dove abitare, dove credcere i propri figli, dove costruirsi un futuro, possa prendere esempio dagli uomini e dalle donne che hanno animato le mobilitazioni cosentine di lotta x la casa degli ultimi anni (occupazioni delle ex canossiane e di portapiana) e con la propria tenacia ed abnegazione hanno scippato un diritto per lungo tempo loro negato.
Racconteremo degli sviluppi della lotta, del disegno dell’autorecupero, che vorremmo condividere con quelle stesse persone, con quelle associazioni e comitati che negli anni hanno dimostrato grande sensibilità ed interesse al progetto prendocasa.
Festeggeremo questa giornata fin dalla mattina allestendo una mostra video fotografica sul percorso di lotta di Prendacasa negli ultimi anni; ricoloreremo le facciate del palazzo per riaccendere con i nostri colori le pareti dei questo stabile; inebrieremo il quartiere con i sapori ed i profumi della cucina meticcia dei nostri occupanti.
Ricorderemo Vittorio, scomparso nel maggio scorso, apponendo all’ingresso una targa e intitolando il palazzo al nostro fratello e compagno di lotta e di vita che dell’occupazione dell’ex ist. delle canossiane è stato fulcro e perno.
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