2010, occupazione ex ufficio di collocamento di Viale Trieste.
A distanza di 6 anni su questo immobile, ancora vuoto e blindato, banche e società immobiliari, attraverso la Patrimonio uno Spa (società mista pubblico/privato di speculazione finanziaria), continuano a speculare facendo lievitare il mercato immobiliare a scapito del bisogno casa. Il 19 ottobre, presso il tribunale di cosenza prenderà avvio il processo a carico di 50 attivisti del comitato prendocasa, ma non sarà un processo a scrivere la storia. La storia della speculazione del partito del mattone in questa città si sta scrivendo quotidianamente da un decennio attraverso le nostre occupazioni, abitative e simboliche. La stanno scrivendo le centinatia di denuncie pubbliche dei movimenti di lotta per il diritto all’abitare e le diverse inchieste che hannno messo a nudo gli intrallazzi e la gestione mafiosa delle Aterp nella nostra, come nelle altre regioni d’Italia. Con le peculiarità di questa città dove a pagare sono stati capri espiatori e di tutto l’abusivismo che ci circonda le autorità hanno sequestrato un paio di cortili e di scantinati. Nei mesi scorsi il rinvio a giudizio di Pino Gentile, ex assessore regionale ai lavori pubblici, (nonchè fratello dell’attuale sottosegretario alle infrastrutture, padre dell’ex assessore alla casa di Cosenza Katia Gentile e parente prossimo di numerosi dirigenti e funzionari sparsi nei posti chiave delle aziende pubbliche), assieme a quasi tutto l’estabilishment dell’allora settore lavori pubblici della Regione Calabria, segna un ulteriore punto a favore della lotta per la casa come lotta al malaffare e alla malapolitica che, da 50 anni piega la Calabria intera alla voracità di poche e note “famiglie” e non come mera lotta per la soddisfazione di un bisogno. Bisogno sul quale continuano a speculare a tutti i livelli con il saccheggio dei fondi ex gescal che in pochi anni, nella sola Calabria, sono passati da 155 milioni di euro a meno di 90 senza che un solo alloggio popolare sia stato costruito; speculano con i finti piani casa che si sono avvicendati negli ultimi anni che al massimo sono state sanatorie mascherate per favorire qualche abuso edilizio “eccellente” o misure a favore dei palazzinari e a difesa della proprietà privata contro i bisogni, i diritti e i beni comuni. Favori alla mafia del mattone contro il saccheggio sistematico del diritto all’abitare con infine l’abuso dell’articolo 5 del piano Lupi (anch’esso indagato!) che nega il diritto ad acqua, luce e gas se occupi per necessità. Recenti sentenze per occupazione abusiva d’immobile emesse da questo stesso tribunale che andrà a celebrare il processo per l’occupazione di viale Trieste, hanno decretato non solo che chi occupa per necessità non commette reato ma anche che l’immobilismo e l’inadempienza degli enti preposti a fronteggiare l’emergenza casa, assolvendo doppiamente quindi chi si organizza e si riappropria dei propri diritti.
La casa è un diritto…e noi ce lo stiamo riprendendo!
PRENDOCASA COSENZA
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